Pare che finalmente la questione Antitrust tra Microsoft e l’Unione Europea relativa a Teams sia in risoluzione: in buona sostanza, Microsoft proporrà l’app di comunicazione orientata al mondo del lavoro al di fuori della sua suite di produttività Office/365, come annunciato in precedenza, e l’UE non comminerà alcuna multa. La disputa è emersa in piena pandemia, nel 2020, e finalmente si è raggiunto un accordo che apparentemente soddisfa tutte le parti.
Più o meno cinque anni fa, in piena frenesia da lavoro da casa causato dai lockdown per contenere la pandemia, alcune app pensate proprio per facilitare questo approccio, divennero incredibilmente popolari: una fu Zoom, per esempio, e una fu proprio Teams. Teams prende molta ispirazione da Slack, che era già in circolazione da diverso tempo, e come è facile immaginare offre molta più integrazione con il vasto ecosistema software di Microsoft.
Il colosso di Redmond infatti ha preinstallato Teams in Windows, per esempio, e l’ha inserito appunto in Office 365. Ciò ha attirato le proteste di diversi concorrenti, in particolare Slack, che ha visto uno scenario di concorrenza sleale: le aziende già pagano per un abbonamento a Office, che senso ha pagare anche Slack se una sua variante è già inclusa in Office - peraltro super integrata con Windows e gli altri applicativi della suite, come Word, Excel e PowerPoint?
Microsoft quindi scorporerà Teams da Office 365 e in aggiunta si impegnerà per offrire maggior compatibilità cross-platform - per i clienti europei, quantomeno. Dice Nanna-Louise Linde, Senior Vice President di Redmond e principale responsabile delle relazioni con le autorità europee:
Gli impegni proposti sono il risultato di discussioni costruttive e in buona fede con la Commissione Europea durate diversi mesi. Riteniamo che rappresentino una soluzione chiara e completa alle preoccupazioni sollevate dai nostri concorrenti e offriranno ai clienti europei una maggiore scelta.