Microsoft ha fatto un passo indietro sulla rimozione del vecchio calendario di Teams, una decisione che aveva creato malcontento tra aziende e utenti affezionati all’interfaccia classica. In un annuncio di agosto, l’azienda aveva comunicato che l’esperienza “legacy” sarebbe stata presto dismessa, lasciando spazio al nuovo calendario integrato con Copilot e Microsoft Places.
L’obiettivo era quello di offrire una gestione più uniforme e intelligente degli impegni, sincronizzata con Outlook per Windows, Outlook Web e le app collegate, tuttavia, il rischio era quello di spiazzare chi utilizzava da anni la visualizzazione tradizionale del calendario, soprattutto all’interno di organizzazioni complesse. Per questo, dopo i primi feedback, Microsoft ha scelto di correggere il tiro e si è scusata ufficialmente per i disagi causati dal rollout annunciato troppo velocemente.
Il nuovo calendario rimane comunque parte del futuro di Teams: sarà disponibile a partire da novembre 2025 nelle versioni Public Preview e Targeted Release, con distribuzione globale nello stesso mese. La differenza rispetto ai piani originari sta nel fatto che alcune categorie di clienti non subiranno la dismissione immediata della vecchia interfaccia. In particolare, gli ambienti governativi come GCC, GCC High, DoD, USSec e USNat, dopo una nuova revisione, non vedranno il cambiamento applicato “per il momento”.
Per le aziende standard, invece, il passaggio rimane confermato: non sarà più possibile tornare al calendario precedente, né utilizzare il toggle che consentiva di passare da una visualizzazione all’altra. Questo significa che manager e dipendenti dovranno presto abituarsi alla nuova impostazione, con le sue funzioni integrate e i suggerimenti intelligenti di Copilot.
Chi gestisce un tenant può monitorare gli aggiornamenti e i dettagli del rollout direttamente dal Microsoft 365 Admin Center, dove la comunicazione ufficiale è contrassegnata con l’ID MC1129730. È un segnale chiaro di come l’azienda cerchi di mantenere un equilibrio tra innovazione e necessità di non destabilizzare intere organizzazioni con cambiamenti imposti troppo in fretta.