Potrebbe sembrare quasi uno scherzo , ma dopo trentaquattro anni un pezzo di storia dell'informatica torna a far parlare di sé. Molti utenti di lunga data non avrebbero mai immaginato di vedere un giorno l'editor di testo di Microsoft funzionare sul proprio sistema Linux, eppure è successo. Il gigante di Redmond ha infatti rilasciato il mese scorso un remake moderno del suo classico MS-DOS Editor, lo strumento che debuttò nel lontano 1991 con il sistema operativo MS-DOS 5.0.
Per comprendere l'importanza di questo ritorno, bisogna fare un salto indietro nel tempo. Prima del 1991, gli utenti DOS erano costretti a confrontarsi con EDLIN, un editor a riga di comando tanto primitivo e ostile che in molti preferivano aggirare il problema con comandi alternativi pur di non utilizzarlo. L'arrivo di MS-DOS Editor rappresentò un cambiamento significativo, introducendo concetti oggi scontati ma all'epoca innovativi: un'interfaccia a schermo intero, il supporto per il mouse e menu a tendina navigabili senza dover memorizzare comandi criptici. Un'usabilità che ancora oggi fa scuola, specialmente se paragonata ad alcuni editor per Linux, come il potente ma complesso Vim, famoso per la difficoltà che i neofiti incontrano anche solo per chiuderlo.
Questa nuova versione, chiamata semplicemente "Edit", è un progetto open source sviluppato in Rust. La sua caratteristica più sorprendente è la compatibilità multipiattaforma: funziona su Windows, macOS e, appunto, Linux. Ma perché Microsoft ha deciso di investire in un progetto del genere proprio ora? La motivazione principale, come spiegato da Christopher Nguyen del team di Windows Terminal, è piuttosto pratica: colmare una lacuna nelle versioni a 64-bit di Windows, che, a differenza di quelle a 32-bit, non includono un editor di testo predefinito per l'interfaccia a riga di comando (CLI).
Il nuovo "Edit" mantiene la filosofia minimalista del suo antenato, con un file eseguibile di appena 250 KB, ma la aggiorna con funzionalità moderne. Supporta lo standard Unicode, le espressioni regolari e, soprattutto, è in grado di gestire file di dimensioni enormi, anche di gigabyte, un limite impensabile per l'originale che faticava con file superiori ai 300 KB. La pubblicazione specializzata OMG! Ubuntu ha confermato che il software "funziona alla grande su Ubuntu", lodandone la velocità proprio con documenti di grandi dimensioni. L'accoglienza da parte della comunità degli sviluppatori è stata finora positiva, con molti che ne apprezzano la leggerezza e la praticità come alternativa a strumenti più complessi. Chi fosse interessato al download, potrà scaricare Edit dalla pagina GitHub ufficiale (in FONTE).
Crediti immagine testata: winworldpc