È finita sul serio: Microsoft ha interrotto definitivamente la vendita di film e serie TV sul proprio Store. L’aveva annunciato già diverso tempo fa: il provvedimento è “a tutto campo”, nel senso che interessa sia il sito Web ufficiale della società, sia il Microsoft Store integrato in Windows, sia l’Xbox Store delle omonime console. Tutti i contenuti acquistati o riscattati in precedenza continuano a essere accessibili, precisa Microsoft, tramite l’app Film e TV per computer Windows o per console Xbox.
L’avventura del colosso di Redmond nel mondo dello streaming può definirsi del tutto conclusa, ormai. Microsoft ci ha provato per diverso tempo, ma le varie iniziative che ha varato negli anni non sono mai riuscite a fare breccia nel mercato. Già otto anni fa, in piena fase Windows 10, aveva deciso di staccare la spina a Groove Music, servizio incentrato sui contenuti musicali. L’integrazione nei sistemi operativi Windows (all’epoca era ancora in vita anche il progetto Windows Phone/Windows Mobile, figuratevi) non è riuscita a fare da “gancio” per invogliare gli utenti ad abbandonare le proposte già più affermate, come Spotify, Pandora o Amazon Music.
Del resto i progetti più rivolti al mondo consumer, soprattutto quelli cosiddetti “me too” (inteso come: tutti i concorrenti ce l’hanno quindi lo faccio anche io) ispirati ad Apple o Google, non hanno mai avuto molta fortuna. Sono strascichi di un’era diversa di Microsoft, l’era in cui al timone c’era Steve Ballmer, che non ha mai saputo imporsi in questo mercato con l’attitudine, i prodotti e il tempismo giusto. Quando ci sono degli standard già ben affermati è molto, molto difficile fare breccia e imporsi. Microsoft l’ha appreso a proprie spese in questo e molti altri settori, dai motori di ricerca agli smartphone, e potremmo aggiungere anche il mondo dei personal computer, visto che ormai il progetto Surface è abbastanza ridotto al lumicino.
Ma, per chiarire, non è che a Microsoft le cose siano andate poi così male, anzi. Il nuovo amministratore Satya Nadella ha architettato un cambio di rotta piuttosto significativo di cui stiamo vedendo i frutti proprio in questo mese. Il focus su cloud, servizi, business e più in generale software, con naturalmente in prima linea l’intelligenza artificiale, l’ha portata a essere oggi la seconda azienda di maggior valore al mondo, vicinissima ai 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, dietro solo a NVIDIA, la regina incontrastata dell’harware AI.