Scott ha spiegato che Microsoft non intende affidarsi ciecamente a un unico tipo di acceleratore, ma punta a un equilibrio tra costo e prestazioni, valutando ogni soluzione disponibile sul mercato. Nvidia, ha riconosciuto, ha garantito per anni risultati eccellenti, ma ora il gruppo è disposto ad aprire i suoi orizzonti.
Non abbiamo un approccio religioso riguardo ai chip che utilizziamo. E questo ha significato che, per anni e anni, la soluzione con il miglior rapporto tra prezzo e prestazioni è stata Nvidia. Ora però siamo pronti a prendere in considerazione qualsiasi opzione pur di assicurarci la capacità necessaria a soddisfare la domanda
ha spiegato Scott.
Oggi i data center di Redmond si affidano a una combinazione di soluzioni firmate Nvidia, AMD e ad architetture progettate in casa, come il processore Cobalt, basato su chip Arm, e l’acceleratore Maia, dedicato all’elaborazione AI. In futuro il focus andrà sempre di più sulla tecnologia proprietaria. Microsoft sta già lavorando alla nuova generazione di questi componenti, con l’intento di creare sistemi completamente integrati (dai chip alla rete, fino ai sistemi di raffreddamento di nuova concezione) così da ottimizzare prestazioni, efficienza energetica e ovviamente costi.
Negli ultimi mesi, l’azienda ha annunciato la costruzione di quello che definisce il data center per l’intelligenza artificiale più potente al mondo, destinato a superare i supercomputer attuali in capacità di elaborazione.
Scott ha anche spiegato che l'azienda non è preoccupata da un possibile ridimensionamento delle aspettative sulle intelligenze artificiali: la domanda per potenze di calcolo sempre maggiori, insiste, non manca e non mancherà. In altre parole, gli investimenti in questi colossali data center, e eventualmente in tecnologia proprietaria per alimentarli, torneranno utili a prescindere dalla direzione che prenderà il mercato.