La star di Stranger Things, Millie Bobby Brown, ha formalizzato una denuncia contro il collega David Harbour, accusandolo di molestie verbali e bullismo sul set. Le accuse, che non includerebbero atti di natura sessuale, sono state presentate prima dell’avvio delle riprese dell’ultima stagione. Netflix avrebbe avviato un’indagine interna, ma finora né l’azienda né gli attori hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali. Questo caso, scoppiato a poche settimane dal gran finale, scuote profondamente l’immagine della serie amata in tutto il mondo.
La fine di "Stranger Things": il cast celebra la chiusura delle riprese con un video emozionante sulla quinta stagioneLe accuse di Millie Bobby Brown contro David Harbour
La denuncia di Millie Bobby Brown
Fonti vicine alla produzione di Stranger Things hanno rivelato che Millie Bobby Brown avrebbe presentato una formale denuncia contro il collega David Harbour, accusandolo di bullismo e comportamenti inappropriati sul set. La segnalazione sarebbe avvenuta poco prima dell’inizio delle riprese della quinta e ultima stagione della serie Netflix.
Secondo quanto trapelato da fonti britanniche, la documentazione consegnata dall'attrice conteneva numerosi episodi dettagliati, e avrebbe portato all’apertura di un’indagine interna. Al momento, l’esito dell’indagine non è stato reso pubblico, ma sembra che le accuse non abbiano carattere di natura sessuale. L’intera vicenda resta avvolta nel riserbo, mentre la piattaforma di streaming mantiene una posizione di silenzio per non interferire con la produzione.
Perché Millie Bobby Brown ha sporto denuncia?
Dopo anni di silenzio, Millie Bobby Brown avrebbe scelto di parlare apertamente, rompendo la barriera di riservatezza che spesso circonda i grandi set hollywoodiani. Secondo quanto riportato da IBTimes UK, la giovane attrice avrebbe consegnato alla produzione una dettagliata testimonianza degli episodi subiti. Il caso, però, non riguarda molestie di natura sessuale: le accuse parlano di pressioni psicologiche, bullismo e atteggiamenti denigratori. Una situazione che, se confermata, getterebbe ombre sulla reputazione di un progetto simbolo della piattaforma streaming.
Come ha reagito David Harbour
David Harbour noto per la sua interpretazione dello sceriffo Hopper, non ha ancora risposto alle accuse. Fonti vicine all’attore parlano di “sorpresa e profonda delusione” per la denuncia. L’attore, che negli ultimi anni ha consolidato la sua carriera anche fuori da Stranger Things, preferirebbe affrontare la questione in sede legale piuttosto che alimentare il dibattito mediatico. La sua assenza dai social nelle ultime settimane ha ulteriormente alimentato le speculazioni, mentre i fan restano in attesa di una sua dichiarazione ufficiale.
Lily Allen e il legame con David Harbour
Le accuse contro Harbour emergono in un periodo delicato anche dal punto di vista personale. L’attore, infatti, è reduce dalla separazione con la cantante britannica Lily Allen, che ha recentemente pubblicato l’album West End Girl, in gran parte ispirato alla fine del loro matrimonio. In un brano dal titolo Madeline, la popstar racconta la scoperta di un presunto tradimento, con versi che lasciano trasparire dolore e rabbia. Pochi giorni dopo l’uscita del disco, una donna di nome Natalie Tippett ha dichiarato pubblicamente di essere stata coinvolta in una relazione con Harbour durante il suo matrimonio con Allen.
La cantante, in un gesto ironico ma polemico, ha poi scelto di travestirsi per Halloween proprio da Madeline, la protagonista dei celebri libri per bambini, trasformando il personaggio in un simbolo della sua rinascita personale. La separazione, ormai ufficializzata, sarebbe stata seguita da un periodo di forte crisi emotiva per la cantante, che ha rivelato di essersi affidata a un percorso terapeutico per superare la “tempesta interiore” legata alla fine del rapporto.
Tensioni sul set e rischi per la reputazione di Stranger Things
Fino a oggi, l’atmosfera sul set di Stranger Things era sempre apparsa serena, ma la denuncia di Millie Bobby Brown ha sollevato nuovi interrogativi sull’ambiente di lavoro della serie. Il legame tra Brown e Harbour, che sullo schermo interpreta una figura paterna affettuosa e protettiva, è sempre stato uno dei punti centrali della narrazione; tuttavia, dietro le quinte, il loro rapporto avrebbe conosciuto momenti di forte tensione.
Analisti del settore sottolineano che questa controversia potrebbe offuscare la reputazione della serie proprio alla vigilia del suo gran finale. Stranger Things, vero pilastro del successo globale di Netflix, rischia ora di diventare terreno di discussione non solo per la qualità artistica, ma anche per le dinamiche interne che ne hanno accompagnato la produzione.
Un’industria che cambia: il nuovo volto di Hollywood
Il caso Brown–Harbour mette in luce un profondo cambiamento culturale nell’industria cinematografica. Millie Bobby Brown, diventata famosa da adolescente, rappresenta una nuova generazione di attori che chiedono maggiore tutela e rispetto nei luoghi di lavoro.
La sua scelta di denunciare episodi di bullismo si inserisce in un movimento più ampio, che punta a ridefinire i rapporti di potere tra giovani interpreti e colleghi più esperti. Negli ultimi anni, Hollywood ha iniziato ad affrontare con maggiore trasparenza temi come la sicurezza sul set, la salute mentale e la parità professionale, per questo il gesto dell'attrice potrebbe diventare un punto di riferimento per molti altri giovani attori.
Il futuro di Stranger Things e il silenzio di Netflix
Nonostante le voci e le speculazioni, le riprese della quinta stagione di Stranger Things proseguono regolarmente ad Atlanta.
Sia Millie Bobby Brown sia David Harbour stanno onorando i rispettivi impegni contrattuali, mentre Netflix mantiene un profilo basso in attesa del momento giusto per affrontare pubblicamente la questione.
Gli esperti di comunicazione prevedono che la piattaforma adotterà una strategia prudente, rimandando qualsiasi dichiarazione ufficiale fino all’inizio della campagna promozionale; nel frattempo, l’intera situazione trasforma la serie tv da semplice fenomeno di intrattenimento a banco di prova per valutare come le grandi produzioni gestiscono le controversie interne nell’era dello streaming e della trasparenza.
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