MRO della NASA: la sonda si capovolge per trovare acqua nascosta

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HDblog.it Jun 27, 2025 · 2 mins read
MRO della NASA: la sonda si capovolge per trovare acqua nascosta
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Sembra quasi incredibile che una sonda lanciata quasi vent'anni fa, nel lontano 2006, possa ancora imparare nuove "acrobazie" spaziali, eppure è esattamente ciò che sta facendo il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA, un vero veterano dell'esplorazione marziana. Gli ingegneri della missione hanno recentemente insegnato al veicolo spaziale a compiere dei capovolgimenti quasi completi.

Ma qual è lo scopo di questa complessa ginnastica spaziale? La risposta, come spesso accade quando si parla di Marte, è legata all'acqua. La caccia a riserve di acqua liquida o ghiacciata è una delle priorità assolute per le future missioni umane. Trovare ghiaccio accessibile vicino alla superficie sarebbe fondamentale non solo come risorsa per gli astronauti, ma anche per produrre propellente per il viaggio di ritorno e per comprendere meglio la storia geologica e climatica del pianeta.

Al centro di questa nuova capacità c'è uno strumento specifico a bordo di MRO, il radar SHARAD (Shallow Radar). Questo dispositivo, fornito dall'Agenzia Spaziale Italiana, è progettato per "guardare" sotto la superficie marziana, penetrando da circa un chilometro fino a quasi due chilometri di profondità per distinguere tra roccia, sabbia e, appunto, ghiaccio. Tuttavia, la sua posizione sulla sonda non è mai stata ideale. Per favorire le telecamere ad alta risoluzione, montate frontalmente, l'antenna di SHARAD è stata collocata sul retro, una posizione che causa interferenze e "rumore" nel segnale di ritorno, un po' come cercare di ascoltare una conversazione con una mano sull'orecchio.

Per superare questo limite, il team della missione ha testato tra il 2023 e il 2024 una serie di "rotazioni molto ampie" di ben 120 gradi. Questi capovolgimenti orientano l'antenna di SHARAD direttamente verso la superficie, offrendogli un percorso libero da ostacoli. I risultati sono stati sorprendenti: il segnale radar è risultato fino a dieci volte più forte, fornendo immagini del sottosuolo marziano più nitide e profonde che mai.

Naturalmente, una manovra così audace non è priva di rischi. Durante la rotazione, i pannelli solari non riescono a inseguire il Sole e l'antenna per le comunicazioni non è puntata verso la Terra, interrompendo il flusso di dati e mettendo alla prova le batterie della sonda. Per questo motivo, ogni singola operazione richiede settimane di pianificazione meticolosa e, per ora, vengono eseguite solo una o due volte all'anno.

L'ingegnosità del team del Jet Propulsion Laboratory della NASA non si ferma qui. L'adattabilità è diventata la parola d'ordine per l'intera missione. Ne è un esempio un altro strumento, il Mars Climate Sounder, che studia l'atmosfera marziana. Quando il suo meccanismo di orientamento, un giunto cardanico, è diventato inaffidabile a causa dell'età, gli scienziati hanno trovato un modo per continuare a raccogliere dati preziosi sfruttando proprio le capacità di rotazione standard della sonda.