Musk accusa Apple: “Favorisce ChatGPT, Grok boicottato”

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HDblog.it Aug 12, 2025 · 2 mins read
Musk accusa Apple: “Favorisce ChatGPT, Grok boicottato”
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Nelle ultime ore Elon Musk ha infiammato il dibattito tech con accuse dirette ad Apple. Secondo il miliardario, il colosso di Cupertino starebbe violando le norme antitrust pilotando le classifiche dell’App Store in modo da mantenere ChatGPT al primo posto, penalizzando così Grok, l’assistente AI sviluppato dalla sua azienda xAI. “È impossibile che qualsiasi AI diversa da quella di OpenAI arrivi al numero uno. È una chiara violazione antitrust. xAI intraprenderà azioni legali immediate”, ha scritto Musk sul social X, di cui è anche proprietario.

Al momento, però, Musk non ha fornito prove concrete a sostegno della sua denuncia. Diversi utenti gli hanno fatto notare che a gennaio l’app DeepSeek era riuscita a conquistare il primo posto nell’App Store, mesi dopo l’annuncio della partnership Apple-OpenAI che consente a Siri di delegare alcune richieste complesse proprio a ChatGPT.

Nelle attuali classifiche, ChatGPT occupa la vetta tra le app gratuite, Grok è sesto, mentre il chatbot Gemini di Google si trova ben più in basso, al 57° posto. Musk ha criticato anche l’assenza di Grok e della sua piattaforma X nella sezione “Must Have” del negozio digitale.

La risposta di Sam Altman, CEO di OpenAI, non si è fatta attendere. Con un post ironico, ha definito “notevoli” le accuse di Musk, ricordando i frequenti sospetti su presunte manipolazioni degli algoritmi di X a vantaggio delle aziende dello stesso Musk.

Il contesto in cui si inserisce lo scontro è già teso: Apple è sotto pressione da parte di autorità e concorrenti per le proprie pratiche legate all’App Store. Ad aprile, negli Stati Uniti, un giudice ha stabilito che l’azienda aveva violato un ordine di apertura alla concorrenza, avviando un’indagine per oltraggio penale in seguito alla causa avviata da Epic Games, creatrice di Fortnite. Sempre ad aprile, la Commissione Europea ha multato Apple per 500 milioni di euro per aver infranto il Digital Markets Act, imponendo restrizioni che impedivano agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso offerte più economiche al di fuori dell’App Store. L’azienda ha impugnato la decisione.

Se davvero Musk porterà Apple in tribunale, il caso potrebbe diventare l’ennesimo capitolo di una battaglia molto più ampia sulla trasparenza e la neutralità degli algoritmi che determinano la visibilità delle app. Per ora, tra insinuazioni e frecciate social, la questione resta aperta, alimentando un clima di rivalità sempre più acceso tra i giganti dell’AI e del mobile.