Narwal ha anticipato in modo molto ampio il suo prossimo robot aspirapolvere / lavapavimenti top di gamma, il Flow, il cui lancio ufficiale è previsto per il 4 settembre in occasione di IFA 2025: la società promette grande potenza di aspirazione e lavaggio dei pavimenti imbattibile grazie a un sistema diverso da tutti gli altri attualmente in commercio. Abbiamo anche una primissima anticipazione sui prezzi, anche se molto vaga: la variante con docking station meno avanzata costerà meno di 1.000 euro, mentre quella più evoluta li supererà. Di quanto? Per ora è un mistero.
Il meccanismo di lavaggio, dicevamo, è molto particolare. Abbiamo visto come il settore si stia gradualmente allontanando dalla tecnica dei panni in favore dei rulli; la soluzione di Narwal può essere in un certo senso vista come una via di mezzo, dal momento che si basa su un panno teso tra due rulli che lo fanno ruotare, un po’ come un cingolo. Il panno viene costantemente pulito durante il lavaggio, con acqua tiepida a circa 38°; immaginiamo che la maggior superficie del panno permetta non solo di lavare più a fondo il pavimento, ma anche (e soprattutto) di pulire meglio il panno, in modo tale da ridurre la quantità di sporcizia residua trascinata.
Interessante osservare che il “cingolo” applica anche una certa pressione verso il basso, pari a 12 N, per garantire un lavaggio più incisivo. Si può estendere all’esterno del corpo del robot per raggiungere meglio i bordi e gli spigoli; un sensore rileva se ci sono macchie particolarmente ostinate, così il robot fa una seconda passata. L’intero sistema di lavaggio si può anche sollevare, fino a 12 cm, se rileva la presenza di un tappeto (ma a quanto pare non c’è un carter che lo separi fisicamente da esso, come abbiamo visto in altri robot).
Rispetto al precedente flagship, Narwal ha lavorato molto anche sul sistema di aspirazione, che ha più che raddoppiato la potenza - da 10.000 Pa, peraltro già molto rispettabili, si è passati a 22.000. La spazzola di aspirazione è anche progettata in modo tale che peli e capelli finiscano da un lato, evitando grovigli. Ci sono due spazzole ausiliarie laterali per assicurare una pulizia adeguata anche negli angoli, che possono anche cambiare forma in modo tale da ridurre il rischio di grovigli. Una delle due spazzole può anche girare nell’altro senso, sempre per ottimizzare le prestazioni in corrispondenza di angoli e bordi.
Naturalmente c’è la navigazione LiDAR, le funzioni AI per riconoscere lo sporco e gli ostacoli, il supporto all’app con comandi vocali, pianificazione e tutto ciò che ci si aspetta da prodotti del genere di questi tempi. La docking station, come dicevamo, è prevista in due varianti: entrambe hanno un sistema di auto-pulizia del robot e auto-svuotamento sia dell’acqua sporca (con sostituzione, naturalmente) sia della polvere, ma la versione più sofisticata include attacchi per carico e scarico dell’acqua alla rete di casa, come fanno lavastoviglie, lavatrici e altri elettrodomestici più tradizionali, in modo tale da dimenticarsi completamente di serbatoi, ricarica e altre amenità anche solo sporadicamente (beh, quello della polvere rimane “manuale”.