Quando nel 2026 l’equipaggio di Artemis 2 volerà intorno alla Luna, non sarà solo la NASA a seguirne il viaggio. L’agenzia spaziale americana ha infatti lanciato un invito aperto a chiunque disponga di antenne e capacità di ricezione radio: dalle agenzie spaziali estere alle università, dalle aziende alle associazioni non profit, fino ai cittadini privati.
Tutti potranno contribuire a monitorare i segnali inviati dalla capsula Orion durante la missione che segnerà il ritorno dell’uomo nello spazio profondo dopo oltre mezzo secolo.
Il compito dei volontari non sostituirà i sistemi ufficiali di controllo, come il Deep Space Network e il Near Space Network, che garantiranno le comunicazioni principali. L’iniziativa ha piuttosto un duplice obiettivo: verificare fino a che punto il settore privato e la comunità scientifica possano affiancare la NASA e raccogliere dati utili a sviluppare un’infrastruttura più ampia, capace di sostenere non solo Artemis ma anche i futuri piani che guardano a Marte. Kevin Coggins, responsabile del programma SCAN (Space Communication and Navigation), ha spiegato che questa apertura rappresenta un passo verso un approccio “commercial-first”, dove anche realtà esterne al governo contribuiscono attivamente alle grandi missioni spaziali.
Il concetto non è del tutto nuovo e già durante Artemis 1, la missione senza equipaggio lanciata nel 2022, dieci organizzazioni hanno già sperimentato la ricezione del segnale della navicella. Attraverso antenne di diversa potenza hanno provato a misurare variazioni nelle onde radio emesse da Orion, un test che ha gettato le basi per ampliare ora la partecipazione con Artemis 2.
A bordo della navicella viaggeranno quattro astronauti: Reid Wiseman, comandante della missione, Victor Glover come pilota, Christina Koch e Jeremy Hansen in qualità di specialisti. La missione entrerà nella storia non solo perché sarà la prima con equipaggio a lasciare l’orbita terrestre dal 1972, ma anche per la composizione della squadra: Koch sarà la prima donna a prendere parte a un volo lunare, Glover il primo afroamericano, mentre Hansen segnerà il debutto di un astronauta canadese in un viaggio di questo tipo.
Il lancio è previsto per aprile 2026, anche se la data resta indicativa. Gli stessi astronauti hanno più volte sottolineato che non si tratta di rispettare una scadenza, ma di adattare la tabella di marcia al progresso delle tecnologie e all’addestramento. Se tutto procederà come programmato, Artemis 2 sarà il passo decisivo verso Artemis 3, che porterà un equipaggio internazionale a posare i piedi sulla superficie lunare con l’aiuto del lander Starship di SpaceX, non prima del 2027.
Chi desidera partecipare all’iniziativa di tracciamento potrà candidarsi fino al 27 ottobre, alle 23 italiane, attraverso il sito della NASA. Un’opportunità unica per avvicinarsi al dietro le quinte di una missione che promette di segnare una nuova era nell’esplorazione spaziale.