NASA conferma 6.000 esopianeti scoperti oltre il Sistema solare

https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n633047/nasa-6000-esopianeti/

HDblog.it Sep 29, 2025 · 2 mins read
NASA conferma 6.000 esopianeti scoperti oltre il Sistema solare
Share this

La ricerca di pianeti oltre il nostro Sistema solare ha raggiunto un nuovo traguardo storico. La NASA ha infatti annunciato che il numero ufficiale di esopianeti confermati ha toccato quota 6.000, un risultato raggiunto poco più di trent’anni dopo la scoperta del primo pianeta intorno a una stella simile al Sole, avvenuta nel 1995.

Il conteggio, aggiornato costantemente dal NASA Exoplanet Science Institute (NExScI) del Caltech di Pasadena, include corpi celesti individuati grazie alla collaborazione di astronomi di tutto il mondo. Non c’è un pianeta preciso che possa essere definito “il seimillesimo”: ogni scoperta si aggiunge infatti in maniera progressiva, con oltre 8.000 candidati ancora in attesa di conferma.

Shawn Domagal-Goldman, direttore ad interim della divisione di astrofisica della NASA, ha sottolineato come ogni passo avanti, dai primi rilevamenti fino alle attuali missioni spaziali, abbia cambiato radicalmente il modo in cui guardiamo il cielo notturno. Il futuro sarà segnato soprattutto dal Nancy Grace Roman Space Telescope e dall’Habitable Worlds Observatory, strumenti pensati per indagare pianeti simili alla Terra attorno a stelle simili al nostro Sole.

A questo punto sappiamo con certezza che esistono giganti gassosi che orbitano a distanze minori di quella di Mercurio dal Sole, mondi rocciosi coperti di lava, pianeti con la densità del polistirolo, altri avvolti da nubi di minerali preziosi. Ci sono persino pianeti che ruotano attorno a due stelle, o che orbitano attorno a stelle ormai spente.

Ricordiamo che la caccia agli esopianeti si basa soprattutto su tecniche indirette. Una delle più utilizzate è il “metodo del transito”, che rileva i minimi cali di luminosità di una stella quando un pianeta le passa davanti. Per questo motivo le scoperte richiedono spesso osservazioni di conferma, che rallentano l’inserimento dei candidati nel database ufficiale.

Il ritmo delle scoperte, tuttavia, si è accelerato in modo evidente: nel 2022 erano stati raggiunti i 5.000 pianeti confermati, mentre ora, a distanza di soli tre anni, si è arrivati a quota 6.000. Nei prossimi anni la cifra crescerà rapidamente, grazie ai dati in arrivo dalla missione europea Gaia, basata sull’astrometria, e dal telescopio Roman, che userà il microlensing gravitazionale.

Uno degli obiettivi principali rimane lo studio delle atmosfere dei pianeti di tipo terrestre. Il James Webb Space Telescope ha già analizzato la composizione di oltre cento atmosfere planetarie, ma rilevare tracce di vita richiede tecnologie capaci di oscurare la luce della stella madre, enormemente più intensa rispetto a quella del pianeta. A questo scopo il Roman Telescope testerà un nuovo coronografo in grado di bloccare la luminosità stellare e osservare direttamente pianeti grandi quanto Giove.

Per scoprire mondi davvero simili al nostro, però, sarà necessario un ulteriore salto tecnologico. L’Habitable Worlds Observatory è la missione su cui la NASA punta per arrivare a quel risultato: costruire un telescopio capace di individuare e analizzare pianeti con dimensioni e temperature paragonabili a quelle della Terra, alla ricerca di possibili tracce di vita.