Khushi Shah, studentessa di informatica e business, ha ideato Drizzl, un sistema intelligente per l'irrigazione che sfrutta sensori del suolo, dati meteo e tecnologie predittive per attivare l'acqua solo quando serve, riducendo così sprechi e costi.
Shah vive da quando era piccola negli Stati Uniti, ma ha avuto più volte occasione di visitare l'India, il Paese d'origine dei suoi genitori. Nel periodo delle medie, durante un soggiorno nello stato occidentale del Gujarat, vide per la prima volta donne e ragazze camminare per chilometri ogni giorno per procurarsi acqua pulita. "Queste persone erano madri o ragazze che non avevano la possibilità di lavorare, crescere i propri figli o andare a scuola", racconta Shah, ora studentessa al terzo anno di informatica e amministrazione aziendale alla Northeastern University di Boston. Tornata negli Usa, poi, notò un'altra cosa particolare e in contraddizione con quanto aveva visto in Oriente: irrigatori che puntualmente si azionavano anche in un giorno di pioggia.
Nel Midwest, dove viveva, l'agricoltura assorbe quasi la metà del consumo giornaliero di acqua. "Ho pensato: 'Beh, è uno spreco'. Poi confronti realtà opposte e ti rendi conto che c'è qualcosa che potremmo fare molto meglio". Così, quando era ancora poco più che una bambina, iniziò a gettare le basi per Drizzl, facendo dell'irrigazione il tema di almeno un progetto scientifico per la scuola media. Presentati a una fiera della scienza, i suoi prototipi ebbero tanto successo da attirare l'attenzione di Google, della Nasa e della Marina Militare degli Stati Uniti. Durante il liceo poi scoprì l'imprenditorialità e – racconta – "fu allora che decisi di fondere queste due cose per dare vita a un'azienda".
Dopo il diploma, preso con un anno di anticipo, ha iniziato a lavorare sul serio su hardware e software, che ha imparato a progettare da autodidatta. I suoi genitori, entrambi ingegneri e piccoli imprenditori, le hanno offerto supporto e l'hanno messa in contatto con le persone giuste. E così quell'azienda ha finalmente preso forma.
Ciò che distingue Drizzl, spiega la sua creatrice, è la tecnologia predittiva. Mentre le app della concorrenza si limitano a considerare le previsioni del tempo, questo sistema innovativo valuta in tempo reale i dati provenienti dai sensori nel terreno, oltre alle tendenze storiche e alle previsioni meteo per le successive 48 ore. È vero che altri marchi implementano sensori per la pioggia, ma in quel caso i messaggi di arresto non vengono inviati finché le prime gocce non cominciano a scendere. Drizzl, al contrario, è in grado di "organizzarsi" in anticipo e programmare precisamente l'irrigazione.
In tutto questo non c'entra l'intelligenza artificiale, ma in futuro verrà quasi certamente integrata per un funzionamento ancora più smart. E anche le applicazioni non si fermano qui: la tecnologia alla base, infatti, può essere sfruttata anche per programmare la distribuzione di fertilizzanti e altri prodotti comunemente impiegati in agricoltura.
Considero davvero questo il prossimo grande prodotto smart tech, per la casa intelligente. E voglio portarlo a quel livello.
Shah cita la "smart home", e in effetti il prossimo passo è il lancio di una versione domestica (da giardino). Finora, Drizzl è stato impiegato in via sperimentale in campi da golf, campus universitari e altre aree verdi nei comuni del Midwest. A breve sarà disponibile all'acquisto online e poi tramite rivenditori selezionati.