Il messaggio era chiaro: la cessione di un prodotto di successo come Pokémon GO alla saudita Scopely per 3,5 miliardi di dollari indicava come Niantic avesse intenzione di orientare i propri interessi e le tecnologie sviluppate in questi anni lontani dal gaming, verso altri orizzonti. Un comunicato stampa rilasciato dall'azienda annuncia la creazione di "Niantic Spatial", che parte con un finanziamento di 250 milioni di dollari e ha lo scopo ambizioso di colmare il divario "tra mondi fisici e digitali" attraverso un vasto modello geospaziale.
Se tutto andrà secondo i piani, Niantic dichiara che il suo nuovo modello faciliterà una migliore comprensione e interazione tra persone e macchine per "migliorare il modo in cui viviamo e lavoriamo". Questo grande modello geospaziale è stato sviluppato utilizzando "oltre 30 miliardi di immagini da milioni di luoghi in tutto il mondo": un patrimonio che l'azienda ha raccolto coi suoi giochi mobile, come Ingress e Pokémon Go. Niantic sostiene che si tratterà di uno strumento importante per aiutare i LLM (modelli linguistici di grandi dimensioni) a progredire in maniera significativa nel ragionamento spaziale.
Secondo Niantic, infatti, uno dei maggiori limiti odierni dell'AI sta nelle capacità di comprensione limitate prevalentemente al testo, al codice e all'immagini: col proprio modello geospaziale mira a superare questo ostacolo creando una nuova "mappa" che consenta alle macchine di comprendere il nostro mondo in modalità molto più vicine a quelle con cui lo facciamo noi.
Niantic spera di implementare i suoi modelli di intelligenza artificiale in dispositivi compatti come gli occhiali AR. Tuttavia, ha anche messo gli occhi sui sistemi autonomi. Il comunicato pone l'accento anche sulla Niantic Spatial Platform, che comprende il Visual Positioning System, il Gaussian Splatting (scansione/visualizzazione 3D) e SDK per sviluppatori. Niantic afferma di stare lavorando alla distribuzione di proof-of-concept in varie aree del mondo reale.