Dopo sei anni di assenza, Nike ha deciso di riprendere la vendita diretta su Amazon, una mossa sicuramente significativa, che però si accompagna a un aumento dei prezzi dei suoi prodotti negli Stati Uniti, in risposta alle recenti misure tariffarie. Il ritorno del colosso dell’abbigliamento sportivo sulla piattaforma di e-commerce più popolare al mondo rappresenta un cambio di rotta rispetto alla strategia adottata nel 2019, quando l’azienda aveva deciso di interrompere la collaborazione con Amazon per rafforzare il proprio canale diretto attraverso il sito e l'app ufficiali.
La decisione è maturata sotto la guida del nuovo CEO Elliott Hill, dovuto all’esigenza di ampliare la distribuzione e affrontare un mercato diventato più competitivo e instabile. Durante il periodo pandemico, la strategia direct-to-consumer aveva dato buoni risultati, sostenuta dall’impennata degli acquisti online, ma il progressivo rallentamento della domanda e la crescente concorrenza hanno reso necessaria una revisione del modello commerciale.
Nel frattempo, Amazon ha confermato che inizierà ad approvvigionarsi direttamente da Nike. La piattaforma ha già informato i venditori terzi attualmente attivi che dovranno cessare la vendita di determinati prodotti Nike entro il 19 luglio. Un cambiamento che Amazon intende gestire con un periodo di transizione per i piccoli commercianti coinvolti, permettendo loro di esaurire le scorte in modo graduale.
Parallelamente, Nike si prepara a un rincaro generalizzato dei prezzi, previsto dal 1° giugno, che naturalmente riguarda i soli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dalla CNBC, i capi d’abbigliamento e le calzature per adulti che superano i 100 dollari subiranno un aumento di 2 dollari (circa 1,85 euro), arrivando in alcuni casi a un rincaro totale di 10 dollari (circa 9,25 euro). Alcuni prodotti iconici, come le Air Force 1 da 115 dollari (circa 106 euro), e diversi articoli della linea Jordan, saranno invece esentati dall’aumento.
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