Di base, l’esperienza di retrocompatibilità con i titoli della passata generazione aveva già mostrato notevoli passi avanti: giochi come Super Mario Odyssey e The Legend of Zelda: Link’s Awakening sono apparsi più definiti e fluidi, ma abbiamo notato anche come, in assenza di patch dedicate, molte produzioni beneficiano comunque dell'hardware potenziato. Tutto ciò conferma quanto il nuovo hardware riesca a valorizzare il parco titoli esistente grazie ad un sistema di ottimizzazione davvero efficace. Tuttavia, il titolo che ha lasciato di stucco i tecnici di Digital Foundry è stato, incredibilmente, Splatoon 3 su Nintendo Switch 2.
Già al momento dell’annuncio dell'update e del suo spin-off, si sapeva che l’update avrebbe portato un miglioramento visivo, ma Digital Foundry ha voluto testarne la reale profondità, scoprendo che solo toccando con mano si percepisce appieno la qualità dell’intervento. In modalità “docked”, la risoluzione sale infatti da un 1080p dinamico ad un vero 4K molto pulito, garantendo una nitidezza impensabile sulla prima versione della console. In alcuni casi estremi, il salto è addirittura di cinque-sei volte rispetto all'originale: un’area del gioco che girava a 864p sulla Switch originale è stata portata a 2160p sulla nuova macchina, rivelando dettagli finora nascosti e texture più ricche.
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