Nintendo vince contro Genki: pubblicizzò gli accessori Switch 2 prima del lancio

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HDblog.it Sep 09, 2025 · 1 min read
Nintendo vince contro Genki: pubblicizzò gli accessori Switch 2 prima del lancio
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Tutto è iniziato al CES 2025 dello scorso gennaio, quando Genki aveva esposto al proprio stand un mock-up 3D estremamente accurato di Switch 2, completo persino di logo, insieme a una serie di accessori dedicati. La console, tuttavia, non era ancora stata presentata da Nintendo. Il gesto aveva destato scalpore e acceso i riflettori sul brand, ma anche sollevato dubbi: molti si chiedevano come fosse possibile che Genki disponesse già di un modello così fedele della console. Ed infatti, proprio a maggio, Nintendo aveva reagito con una querela, accusando il produttore di violazione di copyright, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.

Secondo l’azienda di Kyoto, l’uso del marchio “Switch 2” e la presentazione degli accessori potevano indurre i consumatori a pensare a una collaborazione ufficiale, con potenziali danni d’immagine in caso di problemi di compatibilità o qualità. Nella fattispecie, nella denuncia originale, Nintendo ha affermato che Genki aveva violato il suo marchio anche commercializzando accessori e servizi di terze parti utilizzando un linguaggio che alludeva alla proprietà intellettuale di Nintendo, come "Genki Direct" e "Genki Glitch 2". Nintendo ha accusato Genki di "approfittare della fiducia e della lealtà che i fan di Nintendo hanno per il marchio e di aver causato danni perseguibili".

La causa si è chiusa con un accordo extragiudiziale: come emerso da un documento legale depositato lunedì, la società madre di Genki, Human Things, ha accettato di pagare a Nintendo una somma non resa pubblica a titolo di risarcimento danni.
Genki ha inoltre confermato di non aver mai avuto accesso diretto a una console Switch 2 prima del lancio, dichiarando che il mock-up mostrato al CES era frutto di una stampa 3D, anche se le modalità con cui sia stato realizzato restano poco chiare.

Nell’accordo, Genki si impegna a non utilizzare più nomi “confusamente simili” alle proprietà intellettuali Nintendo nei propri prodotti e campagne. Restano invece consentiti i riferimenti al brand in modalità di “nominative fair use”, ovvero solo per indicare la compatibilità degli accessori, chiarendo in ogni caso la natura di produttore terzo.