Mentre la tecnologia 5G non ha ancora espresso appieno il suo potenziale, con molte delle sue promesse iniziali (come la chirurgia a distanza o le città interamente connesse) ancora lontane, l'industria delle telecomunicazioni guarda già al futuro. La prossima generazione, il 6G, è stimata a soli cinque anni di distanza e la sua architettura ha iniziato a prendere forma la scorsa settimana a Praga, durante un incontro del 3rd Generation Partnership Project (3GPP), l'ente che riunisce le organizzazioni di standardizzazione del settore.
Durante la riunione, il gruppo di specifiche tecniche (TSG) ha avviato gli studi che dovrebbero concludersi entro il primo trimestre del 2027. Da questi lavori scaturiranno le specifiche tecniche del 6G, che verranno incluse nel "Release 21" del 3GPP, con l'obiettivo di finalizzare il primo standard 6G nel 2029 e consentire i primi lanci commerciali nel 2030. Nokia, uno dei principali attori del settore, si è mostrata ancora più ottimista, indicando un possibile lancio commerciale già nell'ultimo trimestre del 2029.
Due sembrano essere i pilastri tecnologici su cui si fonderà il 6G. Il primo è l'integrazione nativa e profonda dell'intelligenza artificiale e del machine learning. Secondo Nokia, lo standard 6G dovrà gestire nativamente modelli AI, raccolta dati e inferenza per ottimizzare le prestazioni della rete e semplificarne l'operatività. Ericsson concorda, prevedendo l'uso dell'AI per migliorare le performance dei ricevitori, le misurazioni di mobilità e il posizionamento.
Il secondo pilastro è la gestione dello spettro radio. Il 6G richiederà grandi quantità di frequenze, e il piano prevede una coesistenza e condivisione con il 5G tramite una nuova tecnologia chiamata Multi-RAT Spectrum Sharing (MRSS). Sia Nokia che Ericsson ritengono che MRSS sarà un elemento cruciale per una transizione efficiente dal 5G al 6G, superando i limiti delle attuali tecniche di condivisione dinamica dello spettro 4G/5G. Tra gli altri benefici attesi dal 6G, Nokia ha menzionato anche un miglioramento dell'efficienza energetica che dovrebbe tradursi in una maggiore durata della batteria dei dispositivi.
Inizia quindi ufficialmente il percorso che definirà le telecomunicazioni del prossimo decennio, un futuro che si preannuncia dominato dall'intelligenza artificiale e da un uso più efficiente delle risorse spettrali.