In queste scorse settimane è esploso un po’ il “caso” di diversi film ad alto profilo che sono trapelati su internet molto prima dell’uscita nelle sale: si parla nello specifico di The Best Thing About Christmas, Agon, American Cryptids, Life Is, In the Hand of Dante ed Extreme Family, ma ce ne sono probabilmente altri. La pirateria audiovisiva è un fenomeno vecchio come il mondo, certo, ma in questo specifico caso stanno emergendo delle connotazioni piuttosto curiose che sembrano puntare a una causa un po’ diversa dal solito - sembra che i “leak” siano causati, almeno in parte, dalle aziende che lavorano ai film stessi, ma non per profitto o per la gloria: sembrano sviste o mancata comprensione delle impostazioni di privacy delle piattaforme di condivisione di contenuti e file.
Prendiamo per esempio uno dei titoli in questione, In the Hand of Dante, il cui screener circola da qualche settimana su internet. È emerso che un’azienda italiana specializzata in color grading e post-produzione, la Augustus Color SRL, ha diverse copie del film caricate sul proprio canale ufficiale Vimeo, pubblicamente consultabili e con il nomignolo abbreviato che inizia con ITHOD e che continua con indicazioni dettagliate sulla lavorazione eseguita in quella versione. È insomma evidente che si tratta del nome file di un processo piuttosto articolato e lungo di produzione (l’upload più vecchio risale a ottobre 2024). L’upload più recente è identico in lunghezza allo screener che sta circolando in modo più ampio.
Insomma, è abbastanza formulare una teoria secondo cui qualcuno, probabilmente un dipendente o collaboratore di Augustus Color con accesso a quell’account, ha caricato il video su Vimeo, magari per testarne l’output su qualche display in particolare o magari per renderlo accessibile a terze parti (per esempio il committente), pensando che fosse privato e invece non lo era. I ragazzi di TorrentFreak, che hanno condotto questa piccola indagine negli ultimi giorni, hanno detto di aver contattato la società per avere qualche delucidazione in merito, ma non hanno ricevuto risposta.
Scavando un po’ tra i video caricati dall’account sono emerse versioni provvisorie di altri film, per esempio Agon. Ma secondo la fonte il problema è ben più ampio della sola Augustus Color. Sono stati trovati altri riscontri di account ufficiali che hanno pubblicato film con caratteristiche e modalità analoghe. Il punto comune sembra Vimeo: forse le impostazioni della privacy della piattaforma sono poco chiare, o per qualche ragione sono state modificate all’insaputa degli account?