Nothing Phone (3), Carl Pei risponde alle critiche al design e ammette: non è per tutti

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HDblog.it Jul 17, 2025 · 4 mins read
Nothing Phone (3), Carl Pei risponde alle critiche al design e ammette: non è per tutti
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Il design è l'elemento centrale dell'identità di Nothing, fin dall'inizio, ovvero dagli auricolari true wireless Ear (1), che hanno introdotto i principi estetici essenziali del marchio. E cioè design industriale, trasparenze, elementi inattesi e anche "giocosi": tutte caratteristiche che lo studio Teenage Engineering ha saputo sintetizzare in soluzioni sempre interessanti e originali, e che ritroviamo nel catalogo Nothing e anche in quello del sub-brand economico CMF.

Tra tutti i dispositivi della nuova creatura di Carl Pei, Nothing Phone (3) è sicuramente quello più controverso. Non solo perché, come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione, si posiziona in una fascia di prezzo troppo elevata rispetto anche ai suoi validissimi fratelli minori Phone (3a) e (3a) Pro: ma senza passare dalla scheda tecnica e dal listino, già dal design.

O LO SI AMA O LO SI ODIA

Con Nothing Phone (3) il brand infatti, pur conservando un'identità riconoscibile, ha scelto di accantonare l'elemento più distintivo dell'estetica vista sugli altri smartphone, ovvero i LED Glyph, per rimpiazzarlo con il piccolo schermo circolare Glyph Matrix. E inoltre ha proposto un layout mai visto prima per la fotocamera posteriore, con un sensore asimmetrico. Un dettaglio forte e divisivo: insomma, Nothing Phone (3) è uno di quei classici prodotti che o lo si ama, o lo si odia, senza troppe mezze misure.

Insomma: se per gli smartphone precedenti l'opinione comune era prevalentemente positiva, il lancio di Nothing Phone (3) è stato accompagnato da perplessità e critiche. E così il CEO Carl Pei, che ha deciso da tempo di intraprendere una strategia di comunicazione social col pubblico, ha pensato fosse il momento di intervenire e rispondere, e lo ha fatto con un video pubblicato sul canale YouTube di Nothing.

Quanto al design, Pei ne riconosce la natura polarizzante - "ad alcuni piace, ad altri no, ed è giusto così" -, ma sostanzialmente lo rivendica in blocco: "abbiamo progettato un prodotto di cui siamo molto orgogliosi". Pei ha colto l'occasione per definire l'accoglienza ricevuta dal Nothing Phone (3) eccessiva, facendo riferimento allo spiacevole caso di alcuni dipendenti dell'azienda che hanno ricevuto insulti e minacce proprio a causa del design scelto per il telefono: un comportamento inaccettabile.

GLYPH MATRIX E SOC

E poi c'è il Glyph Matrix, che è un po' un manifesto della filosofia Nothing: tecnologia all'avanguardia ma anche nostalgica, funzionalità sì ma anche playfulness. Pei ha difeso dalle critiche anche il piccolo schermo circolare che segna l'identità di Phone (3). In particolare, ha risposto al noto youtuber Marques Brownlee, che sollevava dubbi sulla volontà degli sviluppatori di app di integrare soluzioni ("Glyph Toys") per sfruttare in maniera utile o giocosa il Glyph Matrix:

Abbiamo una piattaforma piccola, non è come parlare di iOS con un miliardo di utenti. Quindi, quando gli sviluppatori allocano risorse, non possono allocarne molte a favore di una piccola piattaforma. Tuttavia, l'altro punto a cui forse non ha pensato è che il costo di realizzazione del software sta tendendo a zero nel tempo. Quindi credo che in futuro ci sarà un ricco ecosistema di Glyph Toys.

75.59 x 160.6 x 8.99 mm
6.67 pollici - 2800x1260 px

Vale la pena notare che il commento di Pei sul calo dei costi di sviluppo software era accompagnato da uno screenshot che faceva riferimento al "vibe coding" (cioè l'appoggiarsi pesantemente all'IA generativa per la codifica). Questa pratica è stata criticata per aver prodotto codice non rifinito, insicuro e pieno di bug. Insomma, l'orizzonte è quello, ma c'è ancora un tratto importante di strada da percorrere e da mettere in sicurezza.

Passando alla scheda tecnica, sull'utilizzo del SoC Snapdragon 8s Gen 4 anziché del più performante Snapdragon 8 Elite nonostante il telefono sia proposto come un "vero flagship", Carl Pei ha replicato definendo il target del brand:

Quando si tratta di creare un'ottima esperienza su smartphone, il processore è importante, ma lo sono anche la fotocamera, il display, la batteria: insomma, l'intero pacchetto.

E quando scegli un dispositivo Nothing, oltre a questo, c'è anche il design industriale e il software.

Pei ha serenamente ammesso che alcuni giochi hanno prestazioni migliori con un chip Snapdragon 8 Elite, ma ha aggiunto di non aver riscontrato problemi nel giocare ai titoli più esigenti su Phone (3). E ha poi sottolineato che lo Snapdragon 8s Gen 4 potrebbe non essere il chip giusto per lo "0,1% della popolazione" ma che l'azienda non si rivolge agli "spec warriors", che se vogliamo erano invece il pubblico di riferimento della sua precedente creatura, ovvero OnePlus.

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