Anche per Nothing Phone (3) è giunto il tempo di sottoporsi al “trattamento JerryRigEverything”: lo youtuber americano ha riservato all’ultima fatica di Carl Pei e soci il pacchetto completo: non solo i test di resistenza ma anche un teardown per vedere più da vicino come funziona il tanto discusso display posteriore chiamato Glyph Matrix. Dal punto di vista della robustezza tutto fila molto liscio, tanto da sorprendere in positivo il buon “Jerry”, soprattutto durante il bend test. Nonostante le linee in plastica per le antenne possano lasciare presagire il peggio, il dispositivo non si flette nemmeno di un millimetro.
Naturalmente, al solito, il bend test è solo l’ultimo stadio del “tour de force”, ma ci siamo arrivati subito perché negli step intermedi non c’è molto da dire: il display si graffia dove è previsto che si graffi, come del resto tutti gli altri smartphone, e anche il test dell’accendino, per quanto probabilmente del tutto superfluo, conferma che il display è un OLED, perché una volta a contatto con la fiamma per qualche secondo si brucia in modo irreversibile, a differenza degli LCD più tradizionali che hanno una resistenza superiore.
Anche il teardown procede esattamente come ci si aspetta per la stragrande maggioranza degli smartphone: si parte applicando calore alla back cover, poi con ventosa e strumenti particolarmente sottili, come plettri o taglierino, si lavora con cautela per tagliare l’adesivo che unisce il vetro posteriore e il resto della scocca, cercando di evitare rotture. Il resto della procedura è un mix di viti e connettori a incastro - tutto fattibile con un cacciavite e poco altro, insomma. Bisogna solo fare attenzione ad alcune viti nascoste da flap e carter generalmente adesivi. Tra i dettagli più curiosi emersi vale la pena citare: