Nucleare, la sfida degli USA alla Cina: tre nuovi reattori in due anni

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HDblog.it Jun 24, 2025 · 2 mins read
Nucleare, la sfida degli USA alla Cina: tre nuovi reattori in due anni
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Una nuova iniziativa del Dipartimento dell'Energia americano punta ad accelerare lo sviluppo di reattori avanzati per riconquistare terreno sulla Cina, che marcia a passo spedito verso la leadership globale del settore entro il 2030.

Il DOE ha cosìdato il via a un nuovo programma pilota pensato per snellire la burocrazia e spianare la strada ai reattori nucleari di nuova generazione, con l'obiettivo quasi simbolico di renderne operativi almeno tre entro il 4 luglio 2026, Giorno dell'Indipendenza.

Mentre gli Stati Uniti contano attualmente 94 reattori operativi, un numero ancora superiore ai 58 della Cina, è la velocità di sviluppo a destare preoccupazione a Washington. Pechino, infatti, ha in cantiere, o in fase di approvazione, un totale di 102 reattori e punta a superare gli USA come primo produttore mondiale di energia nucleare già entro il 2030. Un sorpasso che sembra sempre più probabile, considerando che solo nell'aprile di quest'anno il governo cinese ha approvato la costruzione di ben dieci nuove unità, con un investimento che supera i 27 miliardi di euro.

Il nuovo programma americano cerca di cambiare passo, aprendo le porte ai capitali e all'innovazione del settore privato. A differenza del percorso tradizionale, lungo e costoso, che passa per l'approvazione della Nuclear Regulatory Commission (NRC), il programma pilota permetterà a aziende qualificate di costruire e testare i loro prototipi di reattori avanzati direttamente sotto l'autorità del DOE, al di fuori dei laboratori nazionali.

Questo percorso accelerato, pur non sostituendo la licenza commerciale finale dell'NRC, dovrebbe sbloccare più facilmente i finanziamenti privati e ridurre drasticamente i tempi di sviluppo, permettendo di testare sul campo la fattibilità delle nuove tecnologie.

Le aziende interessate, che avranno tempo fino al 21 luglio 2025 per presentare le prime candidature, dovranno farsi carico di tutti i costi: dalla progettazione alla costruzione, fino alla futura dismissione dell'impianto. La selezione si baserà sulla maturità tecnologica dei progetti, sulla sostenibilità finanziaria e sulla concretezza dei piani per raggiungere la criticità entro la scadenza fissata. Secondo il Segretario all'Energia, Chris Wright, questa iniziativa, nata da un ordine esecutivo del presidente Donald Trump, è fondamentale per "accelerare lo sviluppo delle tecnologie nucleari di prossima generazione e dare agli innovatori americani un nuovo percorso per far progredire i loro progetti, spingendo la nostra prosperità economica e rafforzando la nostra sicurezza nazionale".

La sfida è imponente, poiché la Cina non sta solo costruendo di più, ma sta anche innovando. Ha già messo in funzione il primo reattore al mondo di quarta generazione a prova di fusione e sta per completare "Linglong-1", il suo primo piccolo reattore modulare (SMR) commerciale. L'iniziativa americana rappresenta quindi un tentativo deciso di recuperare il terreno perduto e di riaffermare la propria leadership in un settore che sarà sempre più cruciale per la sicurezza energetica e per la transizione verso fonti a basse emissioni di carbonio, alimentando anche la crescente fame di elettricità di settori come l'AI e i data center.