Microsoft ha recentemente confermato l'esistenza di nuove criticità che affliggono gli utenti di Google Chrome sui sistemi operativi Windows 10 e 11, creando non pochi grattacapi a famiglie e amministratori di sistema. I problemi, legati alla funzione di controllo parentale "Family Safety", spaziano da crash improvvisi del browser a un'inspiegabile inefficacia dei filtri di navigazione, mettendo in luce una complessa interazione tra i software dei due colossi tecnologici.
Al centro della questione vi sono due bug principali, ufficialmente riconosciuti dalla casa di Redmond. Il primo, e forse il più frustrante per gli utenti, causa l'arresto anomalo di Chrome su computer dove è attiva la funzione Family Safety. In pratica, all'avvio del browser, invece di visualizzare il consueto messaggio di richiesta di autorizzazione parentale ("Dovrai chiedere il permesso per usare questa app"), il programma semplicemente si chiude. Dopo un'attenta analisi, Microsoft ha scoperto che questo malfunzionamento si verifica specificamente quando la configurazione del "rapporto attività" all'interno di Family Safety è disattivata. Come soluzione temporanea, l'azienda ha suggerito ai genitori di abilitare tale funzione, in attesa di un correttivo definitivo.
Il secondo problema identificato agisce in modo quasi opposto, ma non meno preoccupante. La funzione Family Safety, pensata per proteggere i più giovani bloccando l'accesso a browser non monitorati, si sta rivelando inefficace contro le versioni più recenti di Chrome. Solitamente, Microsoft gestisce il blocco tramite una "blocklist" che impedisce l'esecuzione di browser specifici, identificati per versione. Tuttavia, l'azienda ha ammesso di non aver aggiornato tempestivamente questa lista, lasciando di fatto le nuove versioni di Chrome e di altri browser liberamente accessibili ai minori, anche sui PC gestiti dai loro genitori. Il team di Microsoft è attualmente al lavoro per aggiornare la lista di blocco e ripristinare la corretta funzionalità del filtro.
Questi episodi si aggiungono a una precedente anomalia, segnalata a inizio giugno, in cui Family Safety bloccava completamente l'avvio di Chrome. In quel caso, la community di utenti aveva trovato soluzioni creative, come rinominare il file eseguibile del browser da "chrome.exe" a qualcos'altro, per aggirare il blocco.
Sia Microsoft che Google avevano poi consigliato di sbloccare manualmente l'applicazione tramite le impostazioni di Family Safety. L'azienda di Redmond ha assicurato di essere al lavoro per risolvere in modo strutturale tutte le problematiche emerse e ha promesso di fornire ulteriori informazioni non appena disponibili.