Gli Stati Uniti si preparano a un nuovo capitolo nella produzione di energia nucleare. La Tennessee Valley Authority (TVA) ha annunciato un accordo con ENTRA1 Energy per realizzare fino a 6.000 megawatt di nuova capacità nucleare, distribuita in sei impianti che copriranno sette Stati americani. Un progetto imponente, sufficiente ad alimentare circa 4,5 milioni di abitazioni o, in alternativa, sessanta grandi data center, ossatura delle infrastrutture digitali e dell’intelligenza artificiale.
La novità è nell’approccio: non si tratta di centrali tradizionali, ma di strutture basate sui NuScale Power Module, i cosiddetti Small Modular Reactors (SMR), i primi ad aver ottenuto la certificazione dell’ente regolatore statunitense, la Nuclear Regulatory Commission. Ogni impianto sarà costituito da dodici moduli, in grado di generare insieme quasi 1 gigawatt di energia elettrica. La modularità è uno dei punti di forza: i reattori vengono prodotti in fabbrica e poi assemblati in loco, riducendo tempi e costi rispetto alle grandi centrali nucleari convenzionali. Inoltre, il sistema di raffreddamento passivo non richiede energia esterna per garantire la sicurezza, e l’installazione sotterranea riduce l’impatto sul territorio.
L’investimento sarà a carico di ENTRA1 Energy, che finanzierà e costruirà le centrali, mantenendone la proprietà. La TVA si impegnerà invece ad acquistare l’elettricità prodotta, garantendo così un mercato sicuro. “Stiamo preparando la rete energetica americana ad affrontare la crescita della domanda, soprattutto quella delle industrie più energivore”, ha spiegato Skip Alvarado, Chief Projects Officer di ENTRA1. Un riferimento diretto non solo alla manifattura dei semiconduttori e alle attività minerarie strategiche, ma anche ai sistemi di AI, sempre più bisognosi di potenza di calcolo e quindi di energia.
Il presidente e CEO di NuScale, John Hopkins, ha definito l’accordo “storico”, sottolineando come la tecnologia SMR possa diventare una risposta concreta all’esigenza di energia affidabile e priva di emissioni. La collaborazione, iniziata nel 2022, unisce l’esperienza finanziaria ed energetica di ENTRA1 con la tecnologia nucleare di NuScale, con l’obiettivo di accelerarne la diffusione commerciale.
Il boom dell’AI e dei data center, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia e del MIT, rischia di far lievitare i consumi elettrici fino a livelli paragonabili a quelli di intere nazioni. Non sorprende quindi che molte grandi aziende tecnologiche stiano guardando con interesse al nucleare modulare come alternativa alle fonti intermittenti.
Se il progetto raggiungerà gli obiettivi annunciati, potrebbe rappresentare una delle più grandi applicazioni al mondo di SMR, fornendo un modello replicabile anche in altri Paesi.