Nuovo pianeta nano potrebbe minare l’esistenza del misterioso Pianeta 9

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HDblog.it Jun 03, 2025 · 2 mins read
Nuovo pianeta nano potrebbe minare l’esistenza del misterioso Pianeta 9
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Un nuovo corpo celeste è stato individuato ai margini estremi del Sistema Solare, e le sue caratteristiche mettono seriamente in dubbio una delle ipotesi più discusse dell’astrofisica contemporanea: l’esistenza del cosiddetto "Pianeta 9". Il nuovo oggetto, battezzato 2017 OF201, è stato scoperto da un gruppo di ricercatori del Princeton Institute for Advanced Study, che ha analizzato dati d’archivio provenienti da diversi telescopi, tra cui il DECaLS (Dark Energy Camera Legacy Survey) in Cile e il Canada–France–Hawaii Telescope.

A colpire non è solo la sua dimensione, stimata attorno ai 700 chilometri di diametro, ma soprattutto l’orbita estremamente allungata: il punto più distante dal Sole (afelio) si trova a circa 244 miliardi di chilometri, mentre il punto più vicino (perielio) è di 6,66 miliardi di chilometri. Questo significa che la sua orbita è più di 1.600 volte quella terrestre e simile a quella di Plutone nel punto più vicino, ma molto più estrema nel punto più lontano.

Secondo Sihao Cheng, autore principale dello studio, il fatto che un oggetto simile possa essere osservato oggi è dovuto a un allineamento fortuito: il corpo celeste ha raggiunto il perielio nel 1930 — lo stesso anno della scoperta di Plutone — ed è ancora abbastanza vicino da essere visibile. Tuttavia, per il 99% del suo periodo orbitale di oltre 24.000 anni, risulta troppo lontano per essere rilevabile dai telescopi attuali. Ed è proprio questa orbita che rappresenta un ostacolo per la teoria del Pianeta 9.

Quest’ultima fu formulata nel 2016 da due astronomi del Caltech per spiegare l’apparente raggruppamento delle orbite di alcuni oggetti trans-nettuniani (TNO), che sarebbero stati influenzati dalla gravità di un pianeta sconosciuto, forse una "super-Terra". Ma 2017 OF201 non si comporta come previsto: la sua traiettoria non rientra nel pattern osservato per gli altri TNO estremi.

"Il nostro oggetto ha un’orbita che sembra sfuggire a questo schema di allineamento. Questo rende difficile spiegare la sua esistenza con la sola ipotesi del Pianeta 9", ha spiegato Cheng in una recente intervista. Gli scienziati ritengono che, se il Pianeta 9 esistesse davvero, l’orbita di 2017 OF201 non sarebbe stabile e verrebbe alterata in un arco di 100 milioni di anni. Tuttavia, i modelli suggeriscono che l’oggetto abbia impiegato miliardi di anni per assumere la sua orbita attuale, spinto prima da Nettuno e poi influenzato dalla "marea galattica" — la forza gravitazionale dell’intera Via Lattea.

Ciononostante, è ancora prematuro scartare del tutto la possibilità dell’esistenza di un nono pianeta. Come chiarisce Cheng, solo simulazioni più dettagliate potranno confermare se l’orbita di 2017 OF201 è effettivamente stabile oppure no. Se lo fosse, sarebbe difficile conciliare la sua presenza con la teoria del Pianeta 9.

La scoperta di questo oggetto, oltre a rappresentare un enigma per la dinamica orbitale del Sistema Solare, alimenta anche un’altra suggestione: quella dell’esistenza di molti altri corpi simili. Se 2017 OF201 è visibile solo in una piccola frazione della sua orbita, è possibile che decine o centinaia di oggetti delle stesse dimensioni si nascondano ancora nelle profondità del cielo, troppo deboli per essere rilevati.