In occasione del lancio della nuova generazione di schede grafiche gaming, le GeForce RTX 50, NVIDIA ha introdotto una nuova tecnologia di generazione di fotogrammi basata sull’intelligenza artificiale che filosoficamente funziona in modo esattamente identico ai FMF (Fluid Motion Frames) di AMD: si chiama Smooth Motion, ed è sostanzialmente la Frame Gen a livello di driver invece che a livello di gioco. In altre parole possiamo definirla Frame Gen universale, che funziona anche in quei giochi (generalmente quelli più vecchiotti) che lo sviluppatore ha ormai finito di supportare.
Questa tecnologia era esclusiva delle GeForce RTX 50, ma è in procinto di arrivare anche sulle meno recenti RTX 40. Nelle scorse ore NVIDIA ha rilasciato in forma Preview i driver GameReady in versione 590.26, che oltre a essere i primi della serie 590 includono, appunto, l’opzione per abilitare Smooth Motion anche nelle RTX meno recenti. È bene precisare che i driver Preview non sono pensati per il pubblico generale ma sono più che altro rivolti agli sviluppatori, quindi ognuno deve procedere a proprio rischio e pericolo, e c’è anche da considerare che la feature non si può abilitare semplicemente dalla NVIDIA App o dal vecchio Pannello di Controllo (quello NVIDIA, non quello di Windows: bisogna scaricare un’applicazione apposita, che probabilmente i più avanzati e smanettoni di voi conosceranno: NVIDIA Profle Inspector. Non è un tool ufficiale, ma è molto potente e versatile. Potete scaricarlo dal sito di Guru3D.
I feedback dei primissimi tester riportano risultati in linea con le aspettative: il framerate raddoppia praticamente alla perfezione - da 82 a 164 - in un titolo come World of Warcraft. È tuttavia importante precisare che trattandosi di una tecnologia molto giovane e sperimentale possono verificarsi alcuni problemi di compatibilità e consistenza delle performance. Insomma, se NVIDIA non l’ha ancora rilasciata al pubblico in modo ufficiale e semplice da abilitare una ragione ci sarà, quindi diciamo che gli esperimenti vanno fatti solo da chi, appunto, non ha paura di sperimentare.
Per il resto, il nuovo driver introduce anche una nuova versione dello Shader Model, la 6.9, che introduce a sua volta diverse innovazioni e tecniche come il supporto a vettori lunghi 1024 elementi, a operazioni di algebra lineare cooperative, un nuovo ordine di esecuzione degli shader pensato appositamente per il ray tracing, e l’integrazione della micromappa di opacità. Con ogni probabilità si tratta di termini e implicazioni che interessano solo agli sviluppatori di videogiochi, e noi semplici giocatori possiamo riassumere il tutto con: la tecnologia va avanti.