Nvidia sta adattando la sua RTX Pro 6000 ad una nuova versione specificatamente pensata per il mercato cinese: la notizia, che arriva da un rapporto pubblicato da TrendForce, conferma l'intenzione della compagnia di conformarsi alle nuove restrizioni sulle esportazioni statunitensi per non rinunciare a un mercato molto importante come la Cina.
La decisione arriva appunto dopo che gli Stati Uniti hanno introdotto nuove regole ad aprile allo scopo di richiedere permessi speciali per l'esportazione di hardware come il chip Nvidia H20. I cinesi hanno confermato a TrendForce l'impossibilità di procurarsi l'H20 da quando sono entrate in vigore le nuove norme.
Il nodo riguarda la preoccupazione degli Stati Uniti circa gli sviluppi dell'intelligenza artificiale in Cina. Allo scopo di supportare compagnie AI di casa come OpenAI e Google, il governo statunitense ha deciso di limitare la quantità di hardware accessibile dal mercato cinese. Una mossa che da un lato rallenterà la Cina, ma che spinge le realtà locali a sviluppare modelli più efficienti e di prepararsi in un certo senso l'hardware in casa senza dipendere dalla tecnologia statunitense.
In ogni caso, tornando al focus della notizia, questa speciale edizione della RTX Pro 6000 sarà depotenziata e quindi non sarà in grado di rivaleggiare, in termini di prestazioni, con le migliori GPU al mondo. Una soluzione che dovrebbe essere tuttavia sufficiente per rispettare le attuali restrizioni alle esportazioni degli Stati Uniti. Bisognerà attendere comunque un po', dato che il lancio è previsto nella seconda metà del 2025.
Una delle differenze principali, aggiunge TrendForce, è il tipo di memoria che verrà utilizzata: dato che le restrizioni riguardano appunto la memoria ad alta larghezza di banda (HBM), Nvidia dovrebbe servirsi delle GDDR7, che seppur molto buona non può competere con quanto offerto dalla HBM.
Lo sviluppo di questa GPU dedicata al mercato cinese finirà per incrementare la domanda per la memoria GDDR7: le aziende hanno già iniziato infatti a dare una spinta alla produzione. A beneficiarne sarà Samsung: TrendForce spiega che il colosso coreano detiene un market share del 70 percento in questo settore, ma non per questo sono previsti aumenti se non in misura molto leggera.