Un gruppo di ricercatori britannici sta sperimentando un paio di occhiali smart con AI in grado di leggere il labiale, pensati per rendere più efficaci gli apparecchi acustici e migliorare la comprensione del parlato in ambienti rumorosi. Il progetto nasce dalla collaborazione tra le università di Heriot-Watt, Edinburgh Napier e Stirling, con l’obiettivo di immettere sul mercato i primi modelli già nel 2026, in partnership con produttori di apparecchi acustici.
Il funzionamento si basa su una microcamera integrata nella montatura, che analizza i movimenti delle labbra di chi parla e li interpreta in tempo reale grazie a un sistema di AI addestrato per isolare la voce desiderata dai rumori di fondo. I ricercatori hanno utilizzato campioni di suoni fastidiosi – come traffico, elettrodomestici o brusii – per insegnare al modello a “ripulire” il segnale vocale. A differenza di cuffie o auricolari con cancellazione del rumore, questa soluzione si concentra su una singola fonte sonora, consentendo di distinguere meglio le parole anche quando due persone parlano contemporaneamente.
L’uso principale resta l’assistenza alle persone con ipoacusia, ma i progettisti immaginano un impiego più ampio: chiunque potrebbe trarne vantaggio in contesti caotici, come stazioni, mercati o eventi affollati.
Un aspetto interessante è che il sistema non è destinato a sostituire gli apparecchi acustici, bensì a integrarli, potenziandone le prestazioni senza aumentarne in modo significativo il costo finale.
Un ostacolo tecnico attuale è la necessità di una connessione internet continua: la potenza di calcolo per l’analisi del labiale non è ospitata sugli occhiali stessi, ma su server in cloud situati in Svezia. I dati audio e video viaggiano dunque in tempo reale, con latenze ridotte grazie alle reti a banda larga e al 5G, che secondo i ricercatori rendono l’esperienza quasi istantanea. Tuttavia, questo vincolo potrebbe limitarne l’uso in aree con scarsa copertura di rete.
Il progetto arriva in un contesto in cui i colossi tech stanno già puntando su dispositivi indossabili per il miglioramento dell’udito. Apple, ad esempio, ha ottenuto l’approvazione della FDA per l’uso degli AirPods Pro 2 come apparecchi acustici da banco.