L'Europa può contare su un nuovo supercomputer: si chiama Olivia, e verrà utilizzato in modo particolare per la ricerca in ambito scientifico, dai cambiamenti climatici alla salute sino all'intelligenza artificiale e allo studio dell'ecosistema marino.
Olivia è alimentato da processori AMD Epyc di quinta generazione ed è stato inaugurato dalla ministra della Ricerca e dell'Istruzione Superiore della Norvegia Sigrun Aasland presso il data center della miniera di Lefdal a Nordfjordeid (Norvegia occidentale). Si tratta del supercomputer più potente mai realizzato nel Paese scandinavo.
NOTA: il nome Olivia è un omaggio all'olivina, minerale di colore verde oliva appartenente ai nesosilicati che un tempo veniva estratto nella miniera in cui ora è installato il supercomputer.Il supercomputer da quasi 20 milioni di euro di investimento consentirà di formare modelli linguistici non solo per il norvegese, ma anche per il sami, "fondamentale per garantire che le culture minori non vengano trascurate nello sviluppo globale dell'intelligenza artificiale. Oggi, il settore è dominato dalle lingue e dalle culture più diffuse, nonché da alcuni attori commerciali in Cina e negli Stati Uniti".
Olivia è stato realizzato da Hewlett-Packard Norway e si basa sul sistema HPE Cray Supercomputing EX. Grazie alla sua modularità potrà essere facilmente aggiornato in futuro per potenziare le sue prestazioni. É posizionato 60 metri sotto terra e a 700 metri all'interno di una montagna, è alimentato esclusivamente da energia rinnovabile e prevede un sistema di raffreddamento ad acqua di mare tra i più sostenibili d'Europa.