È arrivata la prima console portatile handheld basata su Android con doppio display: si chiama ONEXSUGAR ed è stata presentata nelle scorse ore da ONEXPlayer, società cinese con un business model molto simile alla più famosa e prolifica AYANEO (che ha presentato nuovi dispositivi appena un mese fa). Entrambe sfruttano piattaforme di crowd funding come Kickstarter o IndieGoGo per finanziare i loro progetti, ma lo fanno in modo piuttosto strutturato e professionale - diciamo che non è il classico scenario da piccola startup alle prime armi in cui un prodotto può ritardare per mesi e mesi o magari non arrivare mai sul mercato.
È impossibile evitare di fare paragoni tra ONEXSUGAR e altre console a doppio display uscite nel corso della storia - e inevitabilmente in cima alla lista c’è la serie di DS di Nintendo. Qualche somiglianza filosofica e strutturale c’è, è innegabile, ma è altrettanto vero che la nuova arrivata è decisamente più moderna e con una scheda tecnica piuttosto notevole. Tanto per cominciare, i display: quello principale in alto è da 6” di diagonale e con tecnologia OLED, mentre quello secondario in basso è da 3,9”, a sua volta OLED. Il paradigma tipico è: gioco nel display principale e app accessorie (o anche completamente estranee, perché no: un po’ di sano multitasking non fa mai male) in quello più piccolo.
La piattaforma hardware ruota attorno allo Snapdragon G3 Gen 3 di Qualcomm, il chip realizzato espressamente per dispositivi ottimizzati per il mobile gaming più potente (ci sono anche il G1 e il G2) e più recente proposto dal chipmaker americano. La CPU è octa-core (basata sui vecchi core semi-custom Kryo) e la GPU è una Adreno A32. Nel complesso il chip promette prestazioni di circa il 30% superiori al modello di precedente generazione. La memoria di archiviazione è molto generosa, 512 GB, e veloce, UFS 4.0; niente male nemmeno la RAM, che è da 16 GB e ha una velocità di 8.533 MT/s. Il tutto è raffreddato da un sistema attivo con due ventole. Non manca nemmeno la connettività di ultima generazione, declinata in Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.3.
A fianco del display inferiore troviamo naturalmente i controlli, che possiamo ormai definire decisamente standard - una levetta analogica (con sensori magnetici a effetto Hall) per parte con layout sfalsato stile Xbox. Niente crocetta direzionale digitale sulla sinistra, però: troviamo da entrambe le parti quattro pulsanti (i classici ABXY). Ci sono anche due paia di tasti dorsali, tutto è rimappabile in base alle esigenze dell’utente, e ci sono layout e accessori diversi, inclusa la crocetta digitale a quattro direzioni, a prezzi piuttosto popolari. I controller possono anche ruotare in modo da finire ai lati del display principale, lasciando quello secondario più in alto, a seconda di come si è più comodi.
Insomma, una scheda tecnica piuttosto solida, con forse un piccolo neo lato software: come dicevamo l’OS è Android, ma la versione è ormai vecchiotta, la 14. Il problema è che in genere gli handheld gaming nati nel crowdfunding non ricevono granché dal punto di vista di patch e aggiornamenti. Tra l’altro non si parla esattamente di un dispositivo economico: i prezzi per gli Early Bird partono da 599 dollari con l’obiettivo retail di 669 dollari.