OpenAI ha rimosso dal proprio sito web e dai canali social ogni riferimento a io, la startup di hardware per l'intelligenza artificiale fondata da Jony Ive, in seguito a una disputa legale sul marchio. La decisione arriva a distanza di pochi giorni dall'annuncio della fusione tra io e OpenAI, per un'operazione del valore complessivo di circa 6,5 miliardi di dollari. Il contenuto coinvolto comprendeva un sito dedicato e un video promozionale della durata di nove minuti, in cui comparivano lo stesso Ive e l'amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman.
La rimozione dei materiali è stata confermata da portavoce sia di Ive sia di OpenAI, che hanno indicato come causa un contenzioso aperto da IyO Inc., una società che sviluppa dispositivi acustici avanzati e che è nata come spin-off da uno dei progetti della divisione sperimentale di Google, nota come "moonshot factory". Bloomberg aveva già anticipato che un giudice stava valutando un'ingiunzione contro OpenAI per l'uso del nome io, giudicato troppo simile a quello della startup querelante, attiva anch'essa nel settore dei dispositivi basati su tecnologie AI.
"Si tratta di una denuncia completamente priva di fondamento e la contesteremo con determinazione", ha dichiarato un portavoce di Jony Ive. In un post su X, Kayla Wood, portavoce di OpenAI ha affermato:
Questa pagina è temporaneamente offline a causa di un'ordinanza del tribunale, emessa in seguito a un reclamo sul marchio da parte di iyO in merito all'uso del nome ‘io'. Non condividiamo la posizione espressa nel reclamo e stiamo valutando le opzioni legali a nostra disposizione".
Secondo quanto riferito da OpenAI, l'accordo resta in vigore nonostante la rimozione dei materiali promozionali. La collaborazione, ricordiamo, prevede l'integrazione del team di io nei gruppi di ricerca, ingegneria e prodotto di OpenAI a San Francisco. Nella versione ora non più disponibile del blog post, si leggeva che "il team di io, focalizzato sullo sviluppo di prodotti che ispirano, abilitano e valorizzano l'utente, si unirà a OpenAI per collaborare più strettamente con i team di San Francisco".
L'iniziativa rappresenta uno dei progetti più ambiziosi nel settore dell'hardware dedicato all'AI, ma la controversia sul nome impone ora uno stop forzato alla comunicazione pubblica, in attesa dell'evoluzione del procedimento legale in corso.