L'altro giorno ero in redazione, a Milano, e stavamo per impacchettare alcuni prodotti che non avremmo più utilizzato pronti per essere rispediti alle aziende. Soltanto una minima parte dei device che passano tra le nostre mani difatti rimangono in redazione per più di qualche settimana/mese dato che, tra le altre motivazioni, siamo anche un'azienda e non possiamo avere in carico prodotti (cespiti).
Tra i prodotti che stavamo per dar via c'era l'OPPO Reno 13, uno smartphone che mi è piaciuto tantissimo per il rapporto qualità prezzo e per l'essere "tascabile", non padellone insomma. L'azienda ci ha dato la possibilità di testarne la resistenza con una collaborazione che ci ha consentito di farlo cadere, bagnare, lanciare e torturare in vari modi lasciandolo anche a 40 gradi sotto al sole sopra un tombino rovente.
Oppo Reno 13 è uno smartphone elegante, con back cover in vetro lavorato in maniera fine, così da restituire un effetto 3D "a farfalla" e abbiamo anche un frame ed una struttura in alluminio. Insomma il solito per uno smartphone top di gamma o medio gamma curato, come in questo caso, ma se poi mi cade?
Sempre più spesso i produttori si fanno fregio di certificazioni come l'IP69 o quella militare MIL-STD-810H che significa tutto e nulla. In questo test ed articolo siamo andati quindi a mettere a dura prova proprio il Reno 13, con degli stress test piuttosto fuori dal comune.
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LA NON-CERTIFICAZIONE MIL-STD-810HErroneamente poco sopra vi ho parlato del "MIL-STD-810H" come certificazione, ma in realtà è uno "standard" ovvero una serie di linee guida e metodi di test rigorosi adottati dai produttori per valutare la resistenza e l'affidabilità dei loro dispositivi in condizioni ambientali estreme.
Se quindi uno smartphone ha tale "certificazione" possiamo immaginare che sia stato sottoposto e abbia superato una sfilza di test che simulano scenari d'uso intensi, impegnativi, oltre le comuni condizioni tipiche per uno smartphone consumer, non rugged da lavoro.
Ma quali sono questi test allora? Sono numerosi e variano anche in base al prodotto o del produttore. Non essendo difatti una vera e propria certificazione capirete bene che non c'è neanche l'obbligo di ottenere ciò tramite un ente terzo che certifica il tutto. Tecnicamente chiunque potrebbe fregiarsi di tale standard anche senza aver mai fatto misurazioni oggettive in merito. Citiamo alcuni test:
- Bassa Pressione (Altitudine)
- Alta Temperatura
- Bassa Temperatura
- Shock Termico
- Contaminazione da Liquidi
- Radiazione Solare
- Pioggia e Umidità
- Vibrazioni e caduta
- Sabbia e Polvere.
In italiano potrebbe suonare male, ma sono sicuro che in inglese, "Skipping Stones", vi sembrerà un qualcosa di molto più acculturato. Parliamo di quel "gioco" dove si prende un sasso e si cerca di far rimbalzare sull'acqua.
Abbiamo fatto lo stesso con il nostro Reno 13, lanciandolo più volte all'interno delle nostre piscinette in cortile dell'ufficio. Parliamo di lunghi "corridoi" d'acqua molto larghi ma poco, pochissimo profondi. Ciò significa che con una caduta lo smartphone entra sì in acqua ed attutisce la caduta ma neanche troppo.
Sostituendo i sassi del "Rimbalzello" con il Reno 13 ci siamo divertiti, o per meglio dire Niccolò si è divertito, a far fare più salti possibili all'OPPO. Seppur l'effetto finale sia eccelso alla vista, lo smartphone si è fatto più e più cadute sulla base di cemento, inoltre è stato schiaffato da una parte e l'altra senza sosta in una sorta di ping pong.
Per non farci mancar nulla abbiamo effettuato anche ulteriori test facendo cadere lo smartphone di faccia o di retro all'interno dell'acqua. Come ci saremmo aspettati nulla da segnalare, neanche mezzo graffico e anche le componenti più a rischio, come le fotocamere, non hanno mostrato il minimo cedimento.
Abbiamo concluso il nostro test "acquatico" congelato e scongelando lo smartphone più volte, vicino ad alcune schiscette e cibarie varie dimenticate nel freezer dell'ufficio da chissà quante ere geologiche. Incastrando il Reno 13 tra gelati vari e cous cous divenuti ormai blocchi di granito lo abbiamo lasciato circa 3 ore a -18°C per poi estrarlo e notare come la sua batteria da 5600mAh aveva perso solo il 12% di carica ed il display era ancora perfettamente attivo.
Abbiamo quindi concluso questo test con un passaggio repentino fra temperatura fredda e calda, che non ha mai creato condensa interna alle fotocamere (c'è qualche produttore che potrebbe prendere appunti, coff coff). Durante questo passaggio alzavamo le temperature soprattutto con dell'acqua bollente, così da mettere sotto stress il device ed il suo vetro a protezione.
IL SECONDO TEST: LA CADUTA SUI SASSI E SABBIACon l'acqua è stato tutto fin troppo facile, era il tempo di provare qualche caduta più "solida". Abbiamo fatto cadere da varie altezze, soprattutto quella tasca e petto, il Reno 13: qui le aspettative erano piuttosto cupe, parlando di uno smartphone ad una prima occhiata rigido, bellissimo esteticamente ma forse poco resistente.
In realtà dopo 3-4 cadute, anche su cemento diretto, al massimo si poteva notare qualche graffietto sul frame ,poca roba comunque.
Il vetro è un Gorilla Glass 7i, sponsorizzato soprattutto per reggere al meglio i graffi. In effetti anche a distanza di mesi non c'è il minimo graffio sul vetro anteriore, ma anche quello posteriore. Ci troviamo di fronte ad uno di quei pochi casi dove una funzione sponsorizzata è effettivamente come deve essere e non ci delude.
Sorprendente l'alluminio utilizzato che ha assorbito bene gli urti ma più che altro non si è mai deformato. Seppur infatti abbiamo notato differenti segnetti sul frame non c'era davvero null'altro da segnalare. Nessun "bozzo", neanche poco evidente, insomma l'alluminio riusciva ad assorbire e distribuire molto bene l'urto!
Non potevamo fermaci al test dell'acqua o della caduta, ma andava testato anche l'altro lato della certificazione IP69 e allora l'abbiamo messo a dura prova nella sabbia e polvere fine, seppur in questo caso non c'è davvero nulla da segnalare, escluso qualche micrograffio sul display, che si sarebbe tra l'altro evitato lasciando la pellicola preapplicata su di esso.
Lo smartphone è uscito da queste "immersioni" nella sabbia più nuovo che mai, esclusi quei micrograffi, è bastato infatti sfruttare la funzione di esplusione dell'acqua per rimuovere ad esempio i granelli più ostili dagli speaker, per il resto una bella shakerata (non passaggio in acqua, che magari avrebbe addensato il tutto) e via!
TERZO TEST: UN BEL GETTO D'ACQUA BOLLENTEEssere uno smartphone IP68/69 ha grandi responsabilità: non solo possiamo immergere il nostro telefono in acqua, possiamo ovviamente usarlo sotto la pioggia e in buone condizioni generali, ma ora possiamo anche sottoporlo a getti d'acqua ustionanti.
Per i test del MIL-STD-810H dovremmo essere attorno a getti da 49°C, una temperatura simile che noi abbiamo riprodotto in laboratorio, il nostro bagno in condivisione con una agenzia di comunicazione.
Anche qui nulla da segnalare anche a distanza di tempo: smartphone senza alcuna deformazione ed esteticamente ancora nuovo di pacca.
Abbiamo testato ovviamente anche il cambio temperature facendo passare repentinamente lo smartphone da temperature gelide come quelle di un congelatore a quelle proibitive atmosferiche di questi giorni a Milano, anche 35°C segnalati.
Avevamo grande paura per la tenuta del vetro, soprattutto quello posteriore, ma entrambi hanno retto benissimo!
QUARTO TEST: SOLE E PROTEZIONE ENERGETICACome uno dei nostri ultimi test abbiamo deciso di lasciare lo smartphone per 5-6 ore buone al sole con il display acceso (il massimo era di 30 minuti, quindi frequentemente andavamo ad evitare il blocco del display). Seppur la scocca in metallo si arroventa facilmente, con queste temperature, è anche vero che poi riesce a dissipare il tutto molto brevemente e senza problemi.
In questo caso il SOC sotto la scocca non è molto importante, se non per la gestione termica in standby, che comunque era risultata già molto buona in fase di recensione. Anche il sistema di dissipazione era ben studiato, seppur non si parla di uno smartphone da gaming. Abbiamo posizionato il Reno 13 in pieno sole sul cemento del cortile e seppur la temperatura della scocca è arrivata a toccare i 55°C, il sistema di raffreddamento con la tipica vapour chamber degli smartphone odierni ha fatto il suo dovere.
Ciò che però ci ha colpito è il display: dove un iPhone va in protezione energetica, in questi mesi caldi, tempo due minuti di display a massima luminosità, il Reno 13 è riuscito a mantenere il suo picco di 1200 Nit, non elevatissimo ma neanche scarso, per tutta la durata dei nostri test, escluso quest'ultimo dove dopo 20 minuti c'è stato un cedimento della luminosità.
In ogni caso nessun riavvio forzato, blocco di sistema o simili, giusto un calo della luminosità automatica.. non male!
CONCLUSIONI: SMARTPHONE SEMPRE PIU' RESISTENTIDopo tutti questi test non c'è altra conclusione che ormai, nelle nostre tasche, abbiamo degli smartphone più resistenti di quanto pensiamo. In particolare questo OPPO Reno 13 ci aveva già sorpreso per la sua "solidità" costruttiva, ma mai mi sarei aspettato una tale resistenza soprattutto alle cadute.
Non sappiamo che valori di resistenza abbia sulla nuova etichetta energetica, essendo lui uscito prima della sua obbligatorietà, ma ci aspetteremmo un voto decisamente alto.
Per i futuri smartphone che hanno gradi di resistenza molto alti, tra il B e l'A, potremmo integrare nelle nostre recensioni dei test come questi obbligatori, così da confermare i test interni dei produttori, spesso magari poco affidabili.
La notizia positiva è comunque che anche chi spende 400 o 500 euro per un medio gamma, come per questo OPPO Reno 13, si porta a casa uno smartphone duraturo non solo nel programma di aggiornamento. Chiaro, nessuno di voi si metterà a martellare questo smartphone o a lanciarlo nell'acqua per farlo rimbalzare più volte, ma avere una minima sicurezza che se mai avvenga qualcosa, lo smartphone resiste, è un bene!
Ipotizzo, infine, che l'avere il display piatto e quindi poco esposto a urti diretti, abbia aiutato e non poco. La maggior parte dei danni "da caduta" si sono concentrati sulle estremità del frame, dove spesso si mettono i bordi curvi, anche quelli "4D". Anche per questo spesso ci troviamo a preferire e consigliare questa tipologia di display e vetro. Meglio un frame graffiato o abbozzato, seppur non sia questo il caso, che un vetro crepato!
7.8 Hardware 6.6 Qualità PrezzoOppo Reno 13
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