Padri assenti, figlie in crisi e 19 minuti di applausi: "Sentimental Value" con Elle Fanning è il film che sta incendiando Cannes

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(La redazione di fem) May 22, 2025 · 5 mins read
Padri assenti, figlie in crisi e 19 minuti di applausi:
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C’è un film che ha fatto scattare il pubblico di Cannes in piedi per 19 minuti. Non è un kolossal, ma una storia intima, malinconica e luminosa. Si chiama Sentimental Value e segna il ritorno del regista norvegese Joachim Trier dopo La persona peggiore del mondo. Con Stellan Skarsgård, Renate Reinsve ed Elle Fanning, è il racconto di un regista in crisi che prova a ritrovare se stesso – e sua figlia – grazie al cinema. In corsa per la Palma d’Oro, potrebbe essere la sorpresa dell’anno.

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Il ritorno di Joachim Trier e l’applauso da record a Cannes: quasi 20 minuti

Dopo il successo mondiale di La persona peggiore del mondo, il regista norvegese Joachim Trier torna in concorso al Festival di Cannes con Sentimental Value, un film che ha fatto breccia nel cuore della critica e del pubblico. Presentato al Grand Théâtre Lumière, il film ha ricevuto una standing ovation di 19 minuti, una delle più lunghe di questa edizione. Non è solo entusiasmo festivaliero: Sentimental Value è un melodramma che colpisce per la sua delicatezza e per la capacità di far convivere dolore e tenerezza.

Una famiglia, un copione e vecchie ferite da ricucire: di cosa parla Sentimental Value

Al centro della storia ci sono Gustav e Nora, padre e figlia interpretati da Stellan Skarsgård (Nymphomaniac) e Renate Reinsve. Lui è un regista che non dirige un film da quindici anni, dopo aver abbandonato la famiglia per inseguire la propria carriera. Lei è un’attrice di teatro e di serie tv, insicura, fragile, con un rapporto complicato con il palco e con la memoria. Quando la madre di Nora muore, Gustav torna a Oslo e propone alla figlia un copione scritto apposta per lei. Ma Nora rifiuta di leggerlo: il dolore, la rabbia e i conti in sospeso sono ancora troppo vivi.

Renate Reinsve e Stellan Skarsgård, una coppia che scotta

La tensione tra padre e figlia è il vero motore emotivo del film. Nora, che all’apparenza è la più forte, è in realtà piena di crepe. In una delle prime scene, ha un attacco di panico in camerino prima di andare in scena. Gustav, invece, è un uomo scostante, a tratti arrogante, ma profondamente segnato da ciò che ha perduto. Il loro rapporto è un campo minato di parole non dette, promesse mancate e affetto taciuto. E il cinema – il mezzo con cui Gustav ha costruito sé stesso – diventa il ponte, precario ma potente, per un possibile riavvicinamento.

Quando il ruolo della vita finisce a un’altra

Le cose si complicano quando Gustav affida il ruolo da protagonista, pensato per Nora, a una giovane attrice americana. A interpretarla è Elle Fanning (Maleficent), perfetta nel dare corpo alla “figlia” alternativa: giovane, brillante, apparentemente priva di ferite. Questo casting innesca un ulteriore cortocircuito nel legame padre-figlia. Nora si sente rimpiazzata non solo come attrice, ma come persona. E Gustav, nel tentativo goffo di ricostruire un legame, finisce per riaprire ferite mai chiuse.

Il cinema come atto d’amore (e di ego)

Nel mondo di Sentimental Value, il cinema è più di un mestiere: è il modo in cui si elaborano i lutti, si affrontano le colpe, si tenta la redenzione. Gustav vuole girare un ultimo film, il suo capolavoro, e lo fa nella speranza di riavvicinarsi a Nora. Ma lo fa anche per sé, per rimettere insieme i pezzi di una vita spesa più dietro alla macchina da presa che dietro alle persone. Il titolo del film non è casuale: ogni personaggio è alle prese con ciò che resta – e che vale – dopo gli strappi.

Una scrittura che affonda nel cuore

La sceneggiatura, firmata da Joachim Trier e Eskil Vogt, è calibrata, ironica e struggente. Dialoghi taglienti, momenti di silenzio pieni di senso, e un uso raffinato del tempo: la narrazione si muove avanti e indietro, come chi cerca di capire dove ha sbagliato. Il montaggio evita l’effetto melodrammatico, preferendo la delicatezza. E il film non offre pacificazioni semplici: è una storia fatta di compromessi e sfumature, di gesti mancati e piccole aperture.

La sorella Agnes e i contrasti familiari

A completare il quadro familiare c’è Agnes, l’altra figlia di Gustav, interpretata da Inga Ibsdotter Lilleaas. Più giovane, più accomodante, apparentemente meno segnata. È lei a fare da mediatore, ma anche a mostrare quanto le ferite emotive possano assumere forme diverse. Se Nora reagisce con rabbia, Agnes prova ad adattarsi. E in questo si coglie un’altra riflessione del film: i rapporti familiari sono mappe imperfette, con coordinate che cambiano nel tempo.

Sentimental Value candidato alla Palma d’Oro (e favorito come vincitore a Cannes)

Sentimental Value è uno dei titoli favoriti per la Palma d’Oro. La sua capacità di raccontare una storia privata che parla a tutti, l’eleganza registica di Trier e la potenza delle interpretazioni lo hanno reso uno dei film più discussi della Croisette. Variety lo ha definito “una riflessione toccante sulla memoria, l’arte e i legami spezzati”, mentre The Hollywood Reporter ne ha lodato “la sincerità emotiva e il magnetismo del cast”.

Quando arriva in Italia?

Al momento, non è ancora stata comunicata una data ufficiale per l’uscita italiana di Sentimental Value, ma voci dal mercato indicano un probabile arrivo in sala entro l’autunno 2025, in vista della stagione dei premi. Il film è stato già acquistato da diverse distribuzioni europee, e la sua popolarità post-Cannes potrebbe accelerarne la diffusione anche da noi.

Un film da tenere d’occhio

Joachim Trier conferma il suo talento per le storie intime e universali. Dopo La persona peggiore del mondo, con cui ha riscritto le regole della rom-com d’autore, Sentimental Value si presenta come una riflessione dolceamara su ciò che resta dopo le rotture, su ciò che non si può cambiare e su quello che invece, se ci si mette in gioco, può ancora essere ricucito. E alla fine, il cinema, come la vita, è anche questo: un tentativo continuo di dare senso al caos.