Panasonic spinge sull’economia circolare con un’iniziativa che va oltre il semplice riciclo: dare nuova vita agli elettrodomestici usati. Dal 2024, la storica azienda giapponese ha avviato il programma Panasonic Factory Refresh, che coinvolge 13 categorie di prodotti - dalle lavatrici ai frigoriferi, fino ai televisori - per rigenerarli e reimmetterli sul mercato, garantendo standard qualitativi paragonabili al nuovo, con tanto di garanzia. Dopo oltre un anno del programma, la società racconta come sono andate le cose fin qui e quali sono le ambizioni per il futuro.
Il cuore dell’operazione è la storica fabbrica di Utsunomiya, in Giappone, che fino al 2021 si occupava della produzione di televisori. Quando questa attività è stata interrotta (e purtroppo la crisi in questo segmento sta continuando), la struttura ha trovato nuova linfa proprio nella rigenerazione di elettrodomestici e dispositivi elettronici vari: riparazioni mirate, sostituzione di componenti difettosi e controlli accurati su ogni elemento. L’obiettivo non è solo proporre prodotti a prezzi più competitivi, ma ridurre lo spreco di apparecchi ancora funzionanti, spesso destinati alla discarica durante traslochi o ristrutturazioni.
Da quando il programma è stato aperto, a maggio 2024, la domanda di prodotti Panasonic ricondizionati è cresciuta grazie ai già citati prezzi accessibili e feedback positivi degli acquirenti. In questi mesi passati, l’impianto è stato ristrutturato per ottimizzare i flussi di lavoro della nuova attività, e aperto al pubblico per mostrare un esempio virtuoso di produzione sostenibile. La trasformazione è partita anche dalla cultura interna: il direttore di fabbrica Kyosuke Takeda ha spinto i dipendenti a vedere il cambiamento come opportunità, favorendo iniziative nate dal basso. Non mancano innovazioni estetiche e di accoglienza per i visitatori, per cambiare la percezione del “prodotto usato” e renderlo sinonimo di qualità e sostenibilità.
Ricondizionare un prodotto è un processo meno banale di quanto si potrebbe pensare: ogni unità ha una storia a sé e quindi deve essere valutata singolarmente, per capire cosa c’è da riparare e/o da sostituire, cercando di riutilizzare parti e imballaggi ovunque possibile, evitando scarti inutili. Per Panasonic, la sfida si può estendere oltre i confini giapponesi: il modello, adattato alle specificità locali, potrebbe essere replicato su scala globale. L’azienda vuole far passare un messaggio chiaro: scegliere un prodotto rigenerato non è un ripiego, ma una scelta consapevole e, sì, anche cool.