Il tool di Apple Music per l’importazione di musica da altri servizi di streaming, come YouTube e Spotify, è ora disponibile a livello mondiale, su praticamente tutti i mercati in cui il servizio è attivo. La società di Cupertino l’aveva presentato negli scorsi mesi, ma con limitazioni geografiche significative: a maggio era stato lanciato in anteprima in Australia e Nuova Zelanda, poi si era espanso in USA e altri sei Paesi il mese scorso. Ora, gli unici tre mercati in cui non è disponibile sono Russia, Myanmar e Cina continentale.
Il tool è accessibile dall’app di Apple Music, nello specifico nelle impostazioni. Vale la pena precisare che il trasferimento di dati funziona solo in una direzione: è possibile importare le informazioni in Apple Music, ma non esportarle verso altre piattaforme. Il tipo di dati compatibile varia da un servizio all’altro: in generale ci sono playlist (ma solo quelle create dall’utente), canzoni e album interi, ma dipende anche dal catalogo di Apple Music stessa. Insomma, artisti e brani esclusivi di Spotify non potranno essere trasferiti, per fare un esempio. Lo stesso vale per le playlist automatiche o comunque generate dalle piattaforme. I servizi compatibili sono Amazon Music, Deezer, Tidal, YouTube Music e il già citato Spotify.
Il tool è stato progettato in partnership con SongShift, ed è piuttosto versatile. È previsto anche l’avviso con richiesta di revisione in caso che il servizio non riesca a trovare una corrispondenza esatta nel database di Apple Music, così che l’utente possa decidere come gestire ogni incongruenza o mancanza tra cataloghi. Il servizio comunque propone delle canzoni o album alternativi, se ritiene che siano pertinenti o che siano una corrispondenza sufficientemente prossima. Naturalmente tutti i propri contenuti rimangono tali e quali nel servizio originario: Apple Music non ha il potere di cancellarli o modificarli in qualsiasi altro modo.
La notizia giunge in un momento piuttosto interessante per il mondo dello streaming musicale. Nelle scorse settimane Spotify ha annunciato dei nuovi aumenti di prezzo, ma ha anche fatto un regalo piuttosto importante ai suoi utenti gratuiti. Con l'arrivo di questo tool, Apple potrebbe capitalizzare sulla voglia di migrare degli utenti scontenti dall'aumento.