Forse sarà semplicemente il caldo, o forse sarà più probabilmente il fatto che la mia relativa vecchiaia terribilmente e costantemente avanzante mi rende a poco a poco sempre più insofferente nei confronti dell’esistenza mia stessa già di per sé pesante oltre ogni accettabile grado, ma… ultimi e ultimissimi giorni, e sto davvero impazzendo e marcendo più del solito. Non ancora al punto da decompormi per davvero, e di questo ovviamente un po’ me ne dispiaccio, ma comunque ho l’acqua stagnante nella testa, che è un po’ ops. 💧
Tra tutto, i tomi, in questo inizio settimana che sa come al solito anche da weekend lungo a causa del mio ineluttabile stato di disoccupazione, mi stanno dando in particolar modo alla testa. I fottuti tomi! Eh si, purtroppo, perché l’altra giornata [è ruotata] esclusivamente [attorno al] sito [dei] tomi, oggi [sono accadute e/o mi sono concessa] solo cose di margine coi tomi — che magari tangono o forse non c’entrano con il principio cardine di questa mia tomomania; tra cui il semplicemente mettermi sul lettino con qualche tomo cartaceo in mano per più tempo del solito, sperando o che arrivi la notte o che il mio temporaneo gusto del marcire passi — e invece, nel mezzo… 🐸
…Ho effettivamente davvero raggiunto lo stato di pazzia tomastica e correlato bruciamento del tempo più assurdo mai anche solo concepibile dalla mente umana, e dunque giusto al limite di cosa è esprimibile in un linguaggio corrispondente. Completamente agli antipodi tra loro per tutti gli aspetti secondo cui queste azioni sono all’atto pratico definite: se prima, in preda ad un rapidissimo raptus delirante, ho scritto di mia mano 6 righe di testo privo di alcun senso che vagamente danno una perversa idea di filastrocca riguardo i tomi… poi, dal nulla, mi è saltato in mente di far scrivere un intero “tomo sui tomi” a ChatGPT. 🥴
Ero talmente fuori di testa — evidentemente molto più di oggi — quando ieri tra mattina e pomeriggio mi è venuta questa idea, priva di alcun senso pratico, davvero soltanto perché il mio cervello ha sul momento pensato che la cosa facesse ridere… e ora che tale stronzata esiste davvero non mi capacito di come io abbia mai potuto pensare qualcosa del genere. Tra il mio classico perdere tempo e le altre cose che ho fatto, ieri ho dato solo l’idea all’LLM, mi sono fatta dare la scaletta, e gli ho fatto scrivere i primi 3 capitoli; stamattina invece gli ho fatto generare il resto, ho giusto sistemato gli heading e rimosso le emoji a caso che all’IA piace inserire, e ne è dunque uscito fuori un PDF di quasi 100 pagine in formato ISO B5: “Un Tomo sui Tomi“. Non l’ho ovviamente letto affatto, e mai lo farò, era giusto per generare spazzatura. 😈
Quindi boh, questo è tutto. La mia anima è insomma al momento presa interamente in ostaggio da ciò che i tomi rappresentano, la mia mente è stata completamente divorata dalla parola tomo (o meglio, dal lemma tomo, per rimanere sulla stessa lunghezza d’onda di disagio linguistico-esistenziale) e dai concetti ad essa associati, e le mie viscere sentono il bisogno assoluto del contatto perenne con la cellulosa. Tempo uno o due ulteriori giorni in questa condizione tragicamente psicotica, e vi giurerò di voler diventare a mia volta un tomo, un blocco rettangolare e robusto di carta e cartone, l’oggetto fisico che più accuratamente può sintetizzare la mia stessa essenza vitale in confronto al noioso default di ossa e carne. 💥