Punto nevralgico dell'innovazione emerge nei sensori di nuova generazione ed un algoritmo di intelligenza artificiale che simula il funzionamento del sistema nervoso umano. Ciò permette non solo di localizzare con precisione il punto in cui avviene il contatto, ma anche di decifrare l’intensità dello stimolo. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Machine Intelligence ed apre a scenari inediti come dispositivi indossabili evoluti, protesi intelligenti in grado di restituire a chi le indossa sensazioni tattili, e robot capaci di percepire ed esplorare l’ambiente circostante, con un senso del tatto ispirato a quello umano.
Calogero Oddo della Scuola Sant'Anna, che ha coordinato il team di ricerca, sottolinea l'importanza della percezione tattile per gli esseri umani:
La percezione del tatto è una funzione essenziale per gli esseri umani. Permette di riconoscere e localizzare stimoli fisici, di esplorare l’ambiente e di interagire in modo sicuro con il mondo esterno. Riprodurre artificialmente questo senso complesso è una delle sfide principali nella progettazione di robot collaborativi e di protesi bioniche. [...] L’interazione tra persone e macchine è diventata un elemento chiave in molti settori della robotica. La possibilità di dotare i robot di un senso del tatto artificiale ispirato a quello umano fa sì che questa interazione avvenga in maniera sicura, intuitiva ed efficace.
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