Perché in tanti scelgono Android? Ecco 15 motivi per preferirlo ad iOS

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HDblog.it Jun 07, 2025 · 18 mins read
Perché in tanti scelgono Android? Ecco 15 motivi per preferirlo ad iOS
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Qualche settimana fa vi ho raccontato i miei quindici motivi per i quali non riesco ad abbandonare iPhone, anche se siamo a ridosso della stagione estiva, una delle peggiori per avere in tasca, anzi tra le mani, lo smartphone con la mela morsicata stampata sulla back cover.

iPhone non fa dell'hardware il suo fiore all'occhiello, o perlomeno, non in toto. Il SOC è favoloso, questo A18 Pro è potente come uno Snapdragon 8 Elite ma lato efficienza energetica a volte fa anche qualcosa meglio. Anche il display, sulla carta, è il migliore in circolazione, lo stesso montato sui Google Pixel 9 Pro: l'ultimissima generazione di AMOLED di Samsung che neanche Samsung stessa monta.

Apple 08 Mag

Proprio quando parliamo di display però esce fuori ad esempio uno dei punti più critici di iPhone: il risparmio energetico e la protezione energetica. Visualizzare sotto il sole il display di iPhone Pro, d'estate in Italia, è una vera faticaccia. Inutile dichiarare 2000 Nit quando dopo pochi minuti sotto al sole questo valore diminuisce del 70%.

Eppure, essendo Apple in posizione dominante, non ha necessità di innovare e stravolgere il proprio smartphone ogni anno. Da un punto di vista aziendale ha più che senso: se voi aveste un prodotto x che vende tantissimo, lo rivoluzionereste, guadagnando meno, e rischiando paradossalmente di rovinare quell'ingranaggio perfetto?

Ma come fa Apple, con smartphone quindi non all'ultimo grido, a vendere così tanto e a convincere anche persone come me, che comune notano criticità come quelle del display, a non abbandonare il proprio iPhone? Beh, i miei 15 motivi ve li ho raccontati nel precedente contenuto, oggi andiamo ad affrontare, assieme a Niccolò che ha effettuato il passaggio inverso, da iPhone ad Android, i motivi per i quali Android si fa preferire.

Come il precedente contenuto tali motivazioni hanno un peso specifico individuale: ognuno di voi può rispecchiarsi o meno in una motivazione e ognuno di voi può dare un peso specifico differente a ognuna di queste motivazioni. Io ad esempio le reputo tutte valide, alcune più alcune meno, ma nel computo totale queste 15 motivazioni non sovrastano le 15 che mi fanno preferire iPhone.

Sta a voi quindi nei commenti tirare le somme e fare una analisi oggettiva che vi porti a preferire l'uno o l'altro mondo!

PRIMO MOTIVO: LA PERSONALIZZAZIONE

Partiamo dalla base, da ciò che definisce Android sin dagli albori: la personalizzazione. Seppur Apple negli ultimi anni abbia aumentato il grado di "customizzazione" dell'interfaccia grafica, soprattutto vittima di tantissime leggi che l'hanno portata ad "aprirsi", volente o nolente, Android è "libertà", più o meno.

Il modding è sempre più limitato, le app di personalizzazione sono sempre meno ma ogni azienda ha una sua interfaccia grafica differente dalle altre. Su Android c'è la OneUI, la Pixel Experience, la ColorOS o la NothingOS, ma anche la HyperOS e la HelloUI. Anche solo in base all'interfaccia grafica possiamo indirizzare il nostro acquisto in un verso o l'altro.

Tutte queste interfacce poi hanno un loro grado di personalizzazione, più o meno ampio. Samsung ad esempio con la OneUI permette di stravolgere ogni aspetto grafico, nella maniera più impensabile. Spesso tutto ciò non è neanche utile ma bene che ci sia perché lascia completa libertà all'utente: meglio una cosa in più che una cosa in meno, no? Su iPhone dopo anni sono arrivate le icone con il tema scuro e la possibilità di posizionare le icone nella homepage senza un ordine obbligatorio. Passi avanti ma molto a rilento.

Io ho un approccio molto basilare con una manciata di app nella pagina principale e qualche widget, quindi la personalizzazione mi tange poco, ma capisco chi come Niccolò invece voglia una home page densa di contenuti particolari, icone rovesciate e quanto altro.

SECONDO MOTIVO: MULTITASKING VERO

Android da tantissimi anni permette l'utilizzo di app in formato "bolla". Chi si ricorda le famose chat di Facebook che avevano proprio tale forma e una volta cliccate permettevano di aprire la chat completa? Ecco questa idea nel tempo si è evoluta, anche grazie a display sempre più grandi, e ad oggi su Android si possono avere delle app intere in formato mini, spostabili dove vogliamo sullo schermo.

Sia Io sia Niccolò ad esempio sfruttiamo spesso questa funzione quando si hanno app bancarie in primo piano e con una calcolatrice magari si deve fare qualche calcolo particolare. A me capita di sfruttare questa funzione anche con il navigatore mentre sto facendo una passeggiata e magari continuo a vedere le indicazioni mentre mando un messaggio.

Per non parlare delle app in split screen: io le utilizzo poco e nulla, trovo scomodo avere due app "mozzate" a quadrato sul display, ma per qualcuno può essere comodo. Per chi magari ha uno smartphone Fold o Flip le cose cambiano, dal momento che quei prodotti, grazie al loro form factor, possono giovare ampiamente di questo utilizzo in split screen.

TERZO MOTIVO: UNO SMARTPHONE PER OGNI TASCA E FORMA

Apple ha al listino molti iPhone ma tutti "uguali". Un iPhone 13 Pro è essenzialmente identico ad un iPhone 16 Pro, notch e dynamic island escluse. iPhone 12 e iPhone 14 sono pressoché identici, iPhone 15 e iPhone 16 visti da davanti sono indistinguibili. Insomma Apple ha trovato anni fa la "formula magica" e la porta avanti fin quando funziona.

"Magica" però non significa "perfetta", "per tutti". Collegandoci al discorso di prima c'è chi magari vuole uno smartphone fold o flip, ed Apple non ti offre prodotti simili. C'è chi magari poi vuole uno smartphone da 100, 200 o 300 euro ed Apple non ti propone smartphone simili.

Non vale il discorso dell'usato e del ricondizionato, per quanto mi riguarda, poiché entriamo completamente nel campo della casualità. Android ti offre un mondo di opzioni e scelte differenti! Questo chiaramente è un grande pro come anche un contro: iPhone è un prodotto iconico e riconoscibile e questo aspetto è uno dei pilastri dello "status symbol" di iPhone, che voi lo reputiate positivo o meno.

QUARTO MOTIVO: LO SBLOCCO CON L'IMPRONTA E NON SOLO

Il Face ID di Apple è eccellente, nessuno lo nega. In realtà utilizzandolo alla lunga qualche limite si nota, ma l'esperienza generale è più che ottima. La domanda però è: perché scegliere quando si possono avere entrambe le cose? Mi riferisco allo sblocco con il volto, anche 3D, e quello tramite il sensore di impronta posto sotto al display.

La stragrande maggioranza dei dispositivi Android offre un sensore di impronte digitali sotto il display, ultrasonico o ottico che sia, affiancato da uno sblocco con il volto. Questa ridondanza è pura comodità. Il telefono è appoggiato sulla scrivania? Uso l'impronta. Ho le mani occupate o bagnate? Uso il viso. È una flessibilità che si apprezza nella vita di tutti i giorni e che rende l'interazione con il dispositivo più immediata in ogni contesto. Pixel ha uno sblocco sicuro tra le altre cose e Honor ad esempio utilizza uno sblocco 3D ToF, sicuro come l'iPhone. Entrambi questi smartphone non rinunciano comunque all'impronta!

QUINTO MOTIVO: CONDIVISIONE FILE CON QUICK SHARE

Proprio in questi giorni si parlava di come AirDrop, per colpa della sua chiusura, potrebbe sparire in Europa. Reputo tutte queste regolamentazioni un po' eccessive ma in ogni caso poco male: se da domani mi dicessero che su Apple sarà disponibile QuickShare, il sistema di condivisione universale utilizzato su smartphone Android, sviluppato da Samsung, sarei la persona più felice del mondo.

Funziona su tutti i dispositivi Android, si integra perfettamente con Windows ed i Chromebook ed i trasferimenti anche di file pesanti è immediato. AirDrop negli anni invece è peggiorato ed ultimamente a me, con file molto pesanti, crea più noie che soluzioni. Inoltre se QuickShare diventasse uno standard permetterebbe a più persone di utilizzare agevolmente il proprio smartphone Android con i MacBook, facendo la felicità di molti.

SESTO MOTIVO: LE APP IN BACKGROUND

Su iOS, le app in background vengono "congelate" molto rapidamente per preservare la batteria, o perlomeno immagino sia questo il motivo. Utilizzando iPhone vi accorgerete di come si è tartassati di messaggi i quali ci ricordano che non dobbiamo chiudere le pagine che stiamo visualizzando, ad esempio mentre carichiamo una storia instagram o stiamo esportando un video su CapCut.

Anche se andiamo a salvare 200 foto dal File Manager a Foto, la galleria fotografica, noteremo come c'è un processo silente che trasporta le foto all'intero della galleria di Apple. Se noi chiudiamo il file manager con questo trasferimento invisibile in corso non troveremo mai le nostre foto all'interno della galleria fotografica.

A volte basta anche soltanto tirare giù la tendina delle notifiche o dei toggle rapidi per mettere in pausa una determinata operazione o per bloccarla definitivamente, costringendovi quindi a re-iniziarla da capo. Anche qui si sono fatti passi avanti nel tempo: su Instagram ad esempio ora qualche volta avviene il caricamento anche se usciamo dall'applicazione.

Per chi invece come me utilizza Telegram e la propria chat all'interno di quella applicazione come un vero e proprio cloud a portata, occhio perché ad esempio se stiamo caricando un video nell'app non si può uscire. Spesso per lavoro noi spostiamo anche 5-10gb tramite Telegram, per progetto video, e capite che stare fermi per circa 6-7 minuti con la chat aperta non è proprio una esperienza gradevole. Su Android basta lasciare il processo in background!

SETTIMO MOTIVO: IL FILE MANAGER

Il File Manager, citato prima, è uno di quegli aspetti che spesso ha fatto la differenza a favore di Android. Ok, negli anni si sono fatti passi in avanti, ma siamo ancora lontani da una esperienza piacevole all'interno del mondo di iOS.

Se ad esempio voi create una cartella denominata "FOTO BASSOTTO" e all'interno ci mettete 100 foto del vostro bassotto, su Android quello che avviene è che all'interno della galleria fotografica vi compaia poi una cartella "FOTO BASSOTTO" con le 100 foto all'interno.

Su iPhone no. Il File Manager è scollegato dal resto del telefono. Se si vogliono le foto nella galleria fotografica si devono salvare ulteriormente, andando a creare un doppione poco sensato. Con gli iPhone da 256GB spesso mi sono trovato con la memoria satura proprio a causa del mio dimenticarmi di cancellare le foto del file manager che importavo poi nella galleria.

Mancano poi delle comodità come una barra che notifichi il tempo residuo ad una copia di file o i tempi residui per un trasferimento di foto alla galleria.

OTTAVO MOTIVO: I WEARABLE IN UN ECOSISTEMA APERTO

Le AirPods, come anche in parte l'Apple Watch, sono prodotti straordinari. In alcuni casi non stenterei a credere che sono accessori come questi a legarti indissolubilmente all'ecosistema di Apple. In Android il mondo wearable è un ecosistema aperto e variegato, seppur ad esempio negli anni si assiste sempre a più chiusura (es. Samsung che limita l'ECG tramite i propri wearable se non si ha uno smartphone Samsung, problema aggirabile con un APK moddato, dal momento che è un limite imposto, di marketing, e non necessario).

Resta il fatto che nel mondo Android ci sono più scelte e senza limitazioni. Ad esempio prodotti come i Huawei Watch o gli Amazfit funzionano sia su iOS che Android ma nel primo sistema operativo vengono volutamente limitati: niente risposte ai messaggi!

Inoltre manca un Apple Watch economico, una "Apple Band Fit" con tanta autonomia. Io ad esempio ho comprato Apple Watch ma l'ho pian piano abbandonato per colpa della sua autonomia limitata anche con un utilizzo più che blando.

NONO MOTIVO: LA RICARICA RAPIDA

Non c'è cosa più bella che ricaricare il proprio smartphone in 15 minuti grazie alla ricarica a 120W via cavo o in 20-25 minuti con la ricarica a 90W wireless. Grazie alle tantissime tecnologie introdotti negli smartphone Android è possibile sfruttare ricariche così veloci e deteriorare comunque pochissimo la batteria.

Con le prime generazioni di ricarica a 120W ho ad esempio utilizzato lo Xiaomi 13 Pro. Per sette mesi l'ho abusato malamente e ricaricato senza alcuna accortezza. Bene, dopo sette mesi aveva ancora una capacità del 100%. iPhone 14 Pro, che avevo nello stesso periodo e che avevo caricato sempre a 5W, aveva una batteria già ampiamente deteriorata e che scaldava comunque di più se caricato al massimo.

Ricaricare così velocemente poi non significa soltanto "fare lo 0 a 100 in due secondi", ma soprattutto essere più liberi mentalmente. Ti sei scordato di caricare il telefono la sera? Nessun problema: la mattina tempo di fare il caffè, attacchi lo smartphone alla presa e torni al 100% in un batter d'occhio. Comodissimo!

DECIMO MOTIVO: LA TASTIERA

C'è chi ha provato la GBoard e se ne è innamorato e chi mente. Non credo ci sia un universo dove non si reputi la Gboard la migliore tastiera, o una delle migliori, su smartphone. La differenza è netta quando soprattutto la mettiamo a confronto con quella di iPhone (e sì, anche su iOS si può scaricare la Gboard, ma non è la stessa cosa di Android).

Quello che manca è la personalizzazione, estrema su Android. Anche qui si può scegliere la tastiera preferita, col font preferito, con la disposizione preferita. Ad esempio Niccolò ama avere i numeri sempre a disposizione, mentre su iOS sono disponibili in seconda battuta.

Aggiungo io, dopo quattro anni passati con iPhone: scrivere velocemente mentre si ha attivo il risparmio energetico è una tortura, circa 1/4 delle lettere digitate si perdono per strada.. scomodissimo!

UNDICESIMO MOTIVO: GEMINI E L'IA

Ve l'ho raccontato qualche mese fa: Apple Intelligence, sulla carta, è l'incarnazione di come dovrebbe essere utopisticamente una IA su smartphone. Il problema? Ad oggi non funziona quasi nulla così bene come promesso e tanto di quello annunciato è inesistente o in parte è stato ri-trattato. Come mai? Beh, ad oggi, pensare di avere una IA Agentica perfettamente funzionante e che non causi problematiche come battery drain considerevoli è pressoché una utopia.

Su Android al momento non c'è traccia neanche di una impalcatura di IA Agentica come l'ha pensata Apple, ma perlomeno quello che c'è funziona bene. Gemini c'è anche su iPhone, ma su Android è integrato meglio. Il Cerchia e Cerca, seppur di IA abbia poco, è diventato una grande comodità per molti. La gomma magica in Google Foto c'è anche su iOS, ma su Google Pixel ha anche un prompt dei comandi.

Anche Samsung, che sfrutta l'IA di Google mettendoci sopra la sua grafica, ha comunque ottenuto consensi dai propri utenti grazie a poche funzioni ma ben fatte. Ma più di tutto è una IA che se ignorata non causa "problematiche", mentre su iPhone al momento anche se inutilizzata causa qualche battery drain. Risolvibile? Probabilmente sì, ma ad oggi la situazione è questa.

DODICESIMO MOTIVO: MONTAGGIO VIDEO

Questo motivo è strettamente legato al nostro lavoro, quindi potrebbe avere il minimo impatto o interesse per voi. Parliamo del montaggio video, dove iPhone ha app comodissime come LumaFusion, seppur ormai vediamo tale app diffusa anche nel mondo Android, ma ad esempio CapCut, nato su iPhone, ora è più ottimizzato su Android.

In primis per quel discorso che su iPhone se devi esportare un video di 20 minuti, per 20 minuti sei obbligato a restare con il display acceso a vedere l'esportazione video. Su Android sei libero di lasciare in background l'esportazione ed intanto girovagare su Instagram, spegnere il display e via dicendo.

Tempi di esportazione video Cine4K (10 minuti)

Tempo (secondi) 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 Snapdragon 8 Elite 01:33,55 Dimensity 9400 01:58,53 Snapdragon 8 Gen 3 03:02,93 Snapdragon 8 Gen 2 03:15,33 Apple A18 Pro 03:33,65 Snapdragon 8s Gen 3 04:28,59 Google Tensor G4 06:03,94

Non solo perché L'A18 Pro viene mal sfruttato in alcune applicazioni, come CapCut, seppur l'applicazione nascesse proprio su iPhone e soltanto poi sbarcò su Android. Il grafico sopra non mente: i tempi di esportazione di iPhone sono nettamente più lunghi di quelli di un top di gamma Android, ma anche ex top di gamma Android! L'A18 Pro fa peggio di uno Snapdragon 8 Gen 2 del 2023. E questo punto, tra l'altro, si lega anche al prossimo che andremo ora ad affrontare.

TREDICESIMO MOTIVO: LA GESTIONE TERMICA

Soltanto chi ha posseduto un iPhone, soprattutto i modelli pro, in piena estate sa cosa significhi per davvero "frustrazione". Non c'è periodo estivo dove il mio iPhone non mostri la schermata "Prima di essere utilizzato, iPhone deve raffreddarsi". Parliamo di un vero "blocco termico". Il sistema di dissipazione non è ancora all'altezza di un display così luminoso ed energivoro e di un SOC così potente e quindi ecco il patatrac.

Basta anche un po' di navigazione con CarPlay wireless per mandare in crisi il nostro smartphone della mela morsicata. A volte sono costretto ad accendere l'aria condizionata per lui, per non farlo bloccare, non per me.

Non solo perché prima di una situazione così "grave", c'è un ulteriore limite, quello della luminosità. Bastano anche pochi minuti di utilizzo "sotto al sole" che il display di iPhone va in protezione energetica con i primi caldi, come quelli primaverili. Anche su Android capita, ricordo di una esperienza frustrante con Galaxy S24 Ultra a Shenzhen, Cina, in pieno agosto, ma è decisamente più limitato.

QUATTORDICESIMO MOTIVO: LA REGISTRAZIONE DELLE CHIAMATE

Riguardo questo punto è uno di quelli super specifico che ad esempio a me impatta zero, ma a Niccolò invece cento. Vi capita così spesso di avere la necessità di registrare chiamate? Su iPhone tramite qualche app terza è possibile, ma è scomodissimo. Nel mondo Android sono tantissimi invece gli smartphone che ti permettono di farlo nativamente, dal dialer telefonico. Una funzione utile per prendere appunti, salvare conversazioni importanti o per questioni di sicurezza. Insomma soprattutto quando la questione è seria meglio avere un servizio nativo che uno di terze parti che triangola le chiamate su servizi esterni e dubbi.

QUINDICESIMO MOTIVO: LA NAVIGAZIONE WEB E IL BROWSER

Da qualche tempo su iOS si può impostare un browser predefinitivo diverso da Safari, ma c'è un "ma": tutti i browser su iPhone, fuori dall'UE, sono obbligati a usare il motore di rendering di Apple, "WebKit". In pratica anche Chrome è una "skin" di Safari, con una grafica curata, anzi più curata e ricca di funzioni di Chrome su Android, ma resta pur sempre una vetrina, nulla più.

In Europa finalmente c'è la possibilità per gli sviluppatori di utilizzare altri motori di rendering, ma non conviene a nessuno fin quando tale possibilità è legata soltanto all'Europa. Parliamo di un mercato piccolo e che quindi porterebbe gli sviluppatori a dover creare due applicazioni dello stesso browser e quindi dover creare anche due team di sviluppo diversi. Tante risorse da investire in più per nulla.

LA SCELTA COME ARMA VINCENTE

Ad oggi non ci sono quindi motivi "insindacabili" per preferire uno o l'altro "mondo". Sia i quindici motivi che abbiamo analizzato oggi, sia i quindici motivi a favore di iPhone, sono totalmente personali, ognuno di voi potrebbe dare un proprio valore a ciascuno di essi.

iPhone offre una esperienza impeccabile, semplice e coerente, un pacchetto "chiuso" ma ormai neanche troppo che funziona quasi magnificamente. Android però è sinonimo di "libertà", di "scelta". Si può scegliere il dispositivo che più si adatta perfettamente alle proprie tasche ed esigenze.

Io ad esempio ad oggi comprerei un Vivo X200 Pro, amando i 35mm e le foto da smartphone. Davide comprerebbe uno Xiaomi 15 Ultra, poiché quella interfaccia grafica, unito all'esperienza di scatto Leica sono due aspetti che hanno molto valore per lui. Niccolò sceglierebbe Samsung Galaxy S25 Ultra poiché ha un bilanciamento quasi perfetto tra software e hardware, Luigi sceglierebbe Galaxy Z Fold 6, poiché per il suo lavoro è essenziale avere un display più grande ed Elena magari sceglierebbe un Google Pixel, grazie alle sue funzioni "social" di AI.

Anni fa Android aveva questo "unico" vantaggio di essere visto come più da "smanettoni", una interfaccia grezza e una esperienza grezza che doveva essere poi ottimizzata dall'utente, ma ad oggi non è più così. Ormai tantissime interfacce grafiche si sono tarate sul livello di iOS: sono più chiuse, hanno scelte stilistiche ispirate ad iOS (anche Samsung ha ceduto con le notifiche divise dai togli rapidi) ma c'è un "ma": se i cambiamenti di una azienda non ti piacciono puoi scegliere tu di cambiarli o banalmente puoi cambiare brand e avere una esperienza differente. Di iPhone invece c'è solo iPhone, se ti piace bene, se non ti piace te lo devi far piacere!

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