Perplexity sfida Google con Comet, il browser con AI

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HDblog.it Jul 10, 2025 · 2 mins read
Perplexity sfida Google con Comet, il browser con AI
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Dopo l'annuncio e la fase di test di qualche mese fa, Perplexity ha infatti ufficialmente presentato Comet, il suo primo browser web potenziato dall'AI, un passo strategico che mira a erodere il quasi monopolio di Google Search. L'obiettivo dell'azienda è inserirsi direttamente nel flusso di lavoro degli utenti, diventando la porta d'accesso principale a internet.

L'ambizione, come delineato dal CEO Aravind Srinivas, è quella di trasformare l'esperienza di navigazione in un sistema operativo per il web, capace di assistere l'utente in quasi ogni operazione. Lanciando un proprio browser, Perplexity non deve più "passare" da Google Chrome, ma può offrire un'esperienza integrata che, nelle parole del suo fondatore, può tradursi in una "fidelizzazione infinita" e, di conseguenza, in un maggior numero di richieste gestite dalla propria AI.

Comet, tuttavia, non entra in un'arena vuota, se pensiamo Google stessa sta iniettando massicce dosi di AI nel suo browser Chrome, per non parlare della modalità di ricerca potenziata che assomiglia molto a quanto offerto da Perplexity. A questo si aggiungono altri attori innovativi come The Browser Company, che ha da poco lanciato Dia, un altro browser focalizzato sull'AI, e le insistenti voci su un possibile browser sviluppato da OpenAI.

Il vero cuore pulsante della nuova proposta di Perplexity sembra essere il Comet Assistant, un agente AI integrato direttamente nel browser. Questo assistente è progettato per automatizzare compiti di routine: può riassumere email e appuntamenti dal calendario, gestire le schede aperte e persino navigare pagine web al posto dell'utente. Attivando una barra laterale, l'assistente può "vedere" il contenuto della pagina corrente e rispondere a domande contestuali, snellendo notevolmente il flusso di lavoro di chi è abituato a fare continui copia-incolla di testi e link verso un'altra applicazione AI.

Le prime prove sul campo offrono un quadro a due facce. A quanto pare l'assistente si è dimostrato sorprendentemente utile per compiti semplici, come rispondere a domande su un post sui social media o su un video di YouTube, avendo sempre il contesto di ciò che si sta visualizzando. Le complicazioni, però, emergono con richieste più complesse e con le necessarie autorizzazioni per la privacy. Per permettere a Comet di analizzare la posta o il calendario di Google, è necessario concedere un accesso molto ampio ai propri dati, un aspetto che potrebbe far desistere più di un utente.

Inizialmente, l'accesso a Comet sarà esclusivo per gli abbonati al piano Max di Perplexity e per un piccolo gruppo di utenti iscritti a una lista d'attesa.