Pianeta Terra paziente malato: superato anche il 7° limite planetario

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HDblog.it Sep 26, 2025 · 3 mins read
Pianeta Terra paziente malato: superato anche il 7° limite planetario
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Conoscere lo stato di salute della Terra richiede analisi multidisciplinari interconnesse, che tengano conto cioè di diverse problematiche contemporaneamente. Presi singolarmente, cambiamenti climatici, acidificazione degli oceani, uso del suolo, perdita della biodiversità e inquinamento rischiano di portare a risultati in difetto, che non tengono in considerazione le loro interdipendenze.

Con questo pensiero viene redatto annualmente il Planetary Health Check, rapporto scientifico realizzato dal Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) che raccoglie le più recenti informazioni scientifiche e i dati più aggiornati su stabilità e resilienza del pianeta seguendo un approccio a 360°.

I 9 limiti planetari. L'approccio scientifico - a differenza di altri - è ampiamente impiegato per rappresentare lo stato di salute del nostro Pianeta.

Lo studio parte dalla misurazione di una serie di indicatori per il monitoraggio dello stato di salute della Terra. Ciascuno di questi ha valori soglia che sarebbe bene non oltrepassare per garantire la salvaguardia dell'intero ecosistema: sono detti limiti planetari - Planetary Boundaries - e circoscrivono un'area sicura all'interno della quale vengono garantite la stabiilità e la resilienza del pianeta. Uscire da questo spazio operativo può essere pericoloso, anche se solo per lo sforamento di un parametro. La situazione peggiora ulteriormente se i valori extra-soglia sono più di uno, aumentando il rischio di raggiungere il punto di irreversibilità.

"Gli organi vitali del sistema Terra si stanno indebolendo", spiega Levke Caesar, uno degli autori del report. "Ciò porta ad una perdita di resilienza e ad un aumento del rischio di superamento di punto di non ritorno". "Il paziente Pianeta Terra è in condizioni critiche", aggiunge Johan Rockström, direttore del PIK.

I nove processi che regolano la stabilità e la resilienza del nostro pianeta sono i seguenti (in grassetto quelli oltre soglia):

  1. inquinamento atmosferico da aerosol: differenza di inquinamento atmosferico tra i due emisferi sta diminuendo, è un buon segnale
  2. riduzione dello strato di ozono: fase di stabilità/lenta ripresa
  3. acidificazione degli oceani: in deciso aumento
  4. cambiamento climatico: record delle concentrazioni di gas serra, riscaldamento globale in fase di accelerazione. La CO2 in atmosfera ha raggiunto i 423ppm
  5. perdita di biodiversità: estinzioni e perdita di produttività naturale in fortissimo aumento, non ci sono segni di miglioramento

  6. degrado forestale e nell’uso del suolo: progressiva riduzione delle foreste
  7. sfruttamento delle risorse idriche: sistemi idrici sempre più instabili, rischi siccità e inondazioni
  8. modifica dei cicli biogeochimici: uso eccessivo di fertilizzanti, sovraccarico di azoto e fosforo in terra e acqua
  9. inquinamento da nuove sostanze chimiche: mancano controlli adeguati su nuove sostanze prodotte dall'uomo. Rischi in aumento

Ebbene, ai sei limiti planetari già superati nel 2024 quest'anno se ne aggiunge un settimo: l'acidificazione degli oceani. La causa di questo fenomeno è l'assorbimento di CO2 emessa bruciando combustibili fossili. Dall'inizio dell'era industriale il pH superficiale dell'oceano è calato di 0,1 unità, l'acidità è aumentata fino al 40%. Le lumache di mare - pteropodi - mostrano già i primi segni di acidificazione sui loro piccoli gusci: non si tratta solamente di una prova concreta dell'acidificazione in atto, ma anche di un campanello di allarme, in quanto le lumache di mare sono fonte di cibo per molte specie di pesci e una loro scomparsa potrebbe avere impatti sulla catena alimentare, sino all'uomo.

Gli unici due limiti non (ancora) superati sono l'inquinamento da aerosol e la riduzione dello strato di ozono.