Pieno in orbita: la Cina compie una storica manovra spaziale

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HDblog.it Jul 15, 2025 · 2 mins read
Pieno in orbita: la Cina compie una storica manovra spaziale
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Riuscire a fare "il pieno" a un satellite direttamente nello spazio non è fantascienza, ma una capacità tecnologica che potrebbe cambiare le regole del gioco per le future esplorazioni e per la gestione delle nostre infrastrutture orbitali. Questa complessa operazione, infatti, è la chiave per estendere la vita operativa dei satelliti e per rendere possibili missioni umane verso destinazioni lontane come Marte, dato che i razzi consumano la maggior parte del loro propellente solo per vincere la gravità terrestre e raggiungere l'orbita. In questo scenario, la Cina sembra aver segnato un punto cruciale, compiendo con successo quella che appare come la prima operazione di rifornimento di carburante mai realizzata in orbita geostazionaria.

Sebbene l'amministrazione spaziale di Pechino non abbia ancora rilasciato conferme ufficiali, gli occhi elettronici di osservatori internazionali non si sono persi la delicata danza cosmica. Tra giugno e l'inizio di luglio 2025, due satelliti cinesi, Shijian-21 e Shijian-25, si sono impegnati in una serie di manovre di avvicinamento a circa 35.786 chilometri sopra l'equatore. A monitorare la situazione c'erano società specializzate come la statunitense COMSPOC e l'azienda svizzera s2a systems. Quest'ultima, il 2 luglio, ha riportato che i due oggetti si erano avvicinati a tal punto da non essere più distinguibili separatamente dai loro strumenti, suggerendo un possibile attracco durato diversi giorni.

Secondo COMSPOC, le prolungate operazioni di "rendezvous e prossimità" (RPO) indicano che i due satelliti potrebbero aver effettuato un aggancio fisico. Curiosamente, durante le manovre, due satelliti di sorveglianza statunitensi, USA 270 e USA 271, erano posizionati ai lati della coppia cinese, a testimonianza dell'elevato interesse strategico di questa operazione.

La storia di questi due protagonisti spaziali rende l'evento ancora più significativo. Shijian-25, lanciato a gennaio di quest'anno, è stato progettato proprio dalla Shanghai Academy of Spaceflight Technology con lo scopo di testare tecnologie per il rifornimento in orbita e per l'estensione della vita dei satelliti. Il suo "cliente" era Shijian-21, in orbita dal 2021. Quest'ultimo non è un satellite qualunque: nel 2022 si era già reso protagonista di una complessa operazione, agganciando un vecchio satellite di navigazione cinese ormai defunto, Beidou-2 G2, e trascinandolo in una cosiddetta "orbita cimitero", una zona sicura dove i satelliti a fine vita vengono parcheggiati per non creare detriti pericolosi.

Quella manovra aveva consumato gran parte del suo carburante. Ora, grazie all'intervento di Shijian-25, sembra che il suo serbatoio sia stato nuovamente riempito, rendendolo di fatto il primo veicolo spaziale ad essere rifornito dopo aver completato una missione così dispendiosa. Questa dimostrazione di capacità non è solo un primato tecnologico, ma un passo avanti fondamentale che posiziona la Cina in prima linea in una corsa tecnologica essenziale anche per i programmi occidentali, come Starship di SpaceX, che dipendono proprio dal rifornimento orbitale per realizzare il sogno di portare l'umanità sul Pianeta Rosso.