Pixel 10 Pro Fold: perché i foldable non sempre arrivano in Italia? | Video

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HDblog.it Aug 21, 2025 · 11 mins read
Pixel 10 Pro Fold: perché i foldable non sempre arrivano in Italia? | Video
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Durante l'evento di presentazione per la stampa a Parigi, svoltosi circa un mese fa, abbiamo potuto mettere le mani anche sull'ambitissimo Google Pixel 10 Pro Fold. È un pieghevole "dei record", a partire da una caratteristica rivoluzionaria: è il primo e unico a garantire una certificazione IP68, che assicura non solo l'immersione in acqua ma anche una protezione totale dalla polvere.

Per intenderci, i pieghevoli più costosi e meglio progettati, come il Samsung Galaxy Z Fold 7, al massimo si sono spinti a una certificazione IP48, non essendo quindi resistenti alla polvere sottile.

Ma non è tutto. Il Google Pixel 10 Pro Fold ha anche una cerniera che, a detta di Google, può essere azionata centinaia di volte al giorno e durare comunque più di 10 anni. Se pensiamo che i pieghevoli di qualche anno fa hanno mostrato un ciclo di vita di 2-3 anni prima di manifestare problemi, promettere 10 anni di affidabilità è un enorme balzo in avanti per l'intero settore.

Purtroppo, però, il Google Pixel 10 Pro Fold molto probabilmente non arriverà in Italia, come già accaduto con le generazioni precedenti. Il mercato dei pieghevoli "a libretto" è una nicchia della nicchia, superato ampiamente in popolarità dagli smartphone "flip" a conchiglia.

Questi ultimi sono molto più diffusi grazie a un prezzo più competitivo, all'effetto nostalgia e a una maggiore praticità nell'uso quotidiano. Un "flip phone" può attingere a un bacino d'utenza molto più ampio: dai giovani che vogliono uno strumento per vloggare e scattarsi selfie con le fotocamere principali, a chi cerca semplicemente uno smartphone trendy, come un Motorola Razr da portare a tracolla o in borsetta come un accessorio di moda.

I pieghevoli "a libretto" si trovano quindi a fare i conti con una fetta di utenza molto specifica: persone entusiaste, spesso più vogliose di avere l'ultima novità tecnologica per differenziarsi, che di avere tra le mani qualcosa di realmente rivoluzionario.

Le recensioni del Samsung Galaxy Z Fold 7 hanno messo perfettamente in evidenza questo aspetto. A giudizio unanime, tutti hanno confermato che, ora che c'è un display esterno così ampio e funzionale, simile a quello di uno smartphone classico, si finisce per aprire il dispositivo davvero poche volte.

Già, perché un telefono che da chiuso ha un formato 21:9 e da aperto diventa quasi un quadrato 1:1, a cosa serve realmente? È utile, fondamentalmente, per affiancare due app che, molto probabilmente, non possono nemmeno dialogare tra loro con un semplice trascinamento di testo, file o immagini.

What's up with Fold Phone hinges?
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FACENDO UN GIRO SU REDDIT CI RENDIAMO CONTO CHE MOLTI UTENTI SI INTERFACCIANO CON PROBLEMI ALLE CERNIERE

Avere un display interno enorme ci può far pensare a molti utilizzi, come guardare un film sfruttando tutti i vantaggi di uno schermo da 8 pollici. Nella realtà dei fatti, però, per "colpa" del formato quasi quadrato l'esperienza è la stessa di uno smartphone classico, se non peggiore.

Sì, perché ci troviamo con enormi bordi neri sopra e sotto il video. Per di più, il display interno riflette molto di più la luce, avendo perennemente una pellicola "plasticosa" applicata sopra.

Tutto questo, con il grande rischio che alla minima caduta lo smartphone possa rompersi, o che la cerniera perda efficienza con il tempo. Anche nel mondo dell'usato questo fattore fa la differenza, andando a colpire proprio quel pubblico di appassionati abituati a comprare e rivendere velocemente, giusto per togliersi lo sfizio di aver provato l'ultimo gioiellino tecnologico.

Se tutto ciò non bastasse, c'è sempre da affrontare il discorso del prezzo. Gli smartphone "a libretto" costano un salasso e tutti i brand sembrano voler essere allineati a Samsung e ai suoi quasi 2000 euro richiesti per l'acquisto.

Honor, che è l'unica azienda cinese rimasta a importare questo tipo di pieghevoli nel nostro mercato, li lancia a un prezzo di listino simile, ma è poi costretta a farne crollare il prezzo con coupon, bundle e sconti vari, spesso di oltre 500 euro.

OPPO e OnePlus, con il loro OnePlus Open a 1849 euro, hanno fallito miseramente in Occidente (nonostante il successo in Asia), tanto che il successore OPPO Find N5 non è mai arrivato da noi. Xiaomi non ha nemmeno sondato il terreno con i Fold, mentre il suo Mix Flip, lanciato a 1299 euro, è stato un gran buco nell'acqua, che neanche il calo di prezzo a 699 euro è riuscito a salvare. Risultato? Dopo questo flop, probabilmente non vedremo altri pieghevoli Xiaomi in Italia per un po'.

PERCHÈ GOOGLE SNOBBA L'ITALIA PER I FOLD?

Perché Google fa questa scelta? Molto probabilmente per una serie di fattori, partendo dall'assunto che il mercato dei pieghevoli in Italia ha percentuali davvero spicciole. Da noi stanno finalmente riscuotendo successo i Pixel economici come il 9a e i modelli base, che spesso si trovano in offerta a circa 500 euro, magari in bundle con un Chromebook.

Per un'azienda che in Italia non ha ancora una diffusione capillare, ha senso concentrarsi e investire in marketing su ciò che già funziona. So che esiste la credenza popolare secondo cui a Google non interessi vendere il proprio hardware, ma oggi non è più così. Ora più che mai, a Google importa vendere i propri Pixel, perché sono il veicolo per i suoi servizi proprietari, come Gemini, sempre più vitali per l'esperienza utente.

Vendere un Pixel, oggi, significa "vendere" l'intero pacchetto di servizi Google, e questo cambia completamente le regole del gioco.

Il Pixel 9 Pro Fold, del resto, non è arrivato ufficialmente né in Italia né in Spagna, due paesi molto simili a livello economico in questo nostro discorso. Mercati come il Regno Unito, la Francia, la Germania o i paesi del Nord Europa sono decisamente più interessati a prodotti di fascia elitaria come uno smartphone da 2000 euro; semplicemente, molte più persone possono permetterselo.

In quei paesi, molto probabilmente, il Pixel della famiglia "A" vende molto meno che da noi e il mercato risulta più bilanciato tra le varie fasce di prezzo.

IMPORTARE SMARTPHONE FOLD NON È FACILE

Oltre agli scarsi risultati di vendita, i produttori cinesi devono affrontare enormi difficoltà logistiche per far arrivare fisicamente i loro prodotti in Europa e stoccarli nei magazzini. Un telefono invenduto è un costo, e questo costo aumenta per i pieghevoli.

Il problema principale sono le batterie. Un dispositivo con una batteria sovradimensionata comporta costi di stoccaggio maggiori, perché richiede condizioni di conservazione specifiche e più rigide. Inoltre, le batterie devono essere certificate per i mercati occidentali (secondo normative come la UN 38.3), un ulteriore costo non da poco. Non è impossibile, infatti, che alcuni smartphone arrivino da noi con batterie diverse da quelle originali, proprio perché queste ultime non avrebbero superato i test.

A tutto ciò si aggiungono le nuove e stringenti normative IATA sui Wattora (Wh) e sulla percentuale di carica massima consentita durante il trasporto, che creano ulteriori problemi per chi vuole esportare smartphone con batterie enormi, soprattutto se a cella singola. Un esempio? Il VIVO X200 Pro è arrivato in Europa con batterie diverse a seconda del mercato, perché la batteria originale da quasi 6000mAh non era sostenibile ovunque.

Gestire questo complesso "Tetris" burocratico e logistico per ogni singolo smartphone che si decide di importare è un vero e proprio caos per le aziende.

UNO SMARTPHONE SUBLIME MA DI NICCHIA

Il Google Pixel 10 Pro Fold è comunque uno smartphone che definirei sublime: bello, nobile, un dispositivo che suscita ammirazione in chi lo nota e lo tocca con mano. È costruito con un elegantissimo alluminio opaco e un vetro altrettanto opaco e resistente, un Gorilla Glass Victus 2. Forse, per un prodotto di così alto rango, si poteva osare con un Gorilla Glass Ceramic 2 (un Gorilla Armor sarebbe stato probabilmente troppo spesso), ma va bene così.

Le dimensioni non vengono stravolte, ma si percepisce uno spessore, a colpo d'occhio, inferiore a quello del Pixel 10 Pro XL (che misura circa 8.6 mm). Anche il blocco fotocamere non è estroso; al contrario, è più rifinito ed eleganterispetto a quello del fratello non pieghevole.

La cerniera è stata completamente stravolta per garantire una certificazione IP68 e una durata di oltre 10 anni, a detta di Google. Senza mezzi termini, è la migliore che si possa trovare oggi su un dispositivo pieghevole. Rispetto a quella del Galaxy Z Fold 7 di Samsung, è meno "tenace", quindi risulta più semplice e fluida sia nell'apertura che nella chiusura.

Anche la piega interna è poco visibile, quasi ai livelli del migliore in questo campo che io abbia mai provato, l'OPPO Find N5.

Google dichiara di avere il display interno più grande della categoria, con i suoi 8 pollici. Record a parte, è sicuramente un bel pannello, anche se trattiene ancora qualche riflesso di troppo a causa della pellicola protettiva. Quello esterno è altrettanto luminoso ma, essendo protetto da vetro classico, gestisce meglio i riflessi. Entrambi gli schermi sono di tipo LTPO OLED.

In uno spessore tutto sommato risicato, Google è riuscita a inserire una batteria da 5050 mAh, con tanto di supporto al "Pixelsnap" (il "MagSafe" di Google basato sullo standard Qi2). Rispetto al Galaxy Z Fold 7 di Samsung abbiamo quindi circa 700mAh in più, un vantaggio non da poco, soprattutto per chi usa spesso lo schermo aperto.

Veniamo ora a un punto controverso: le fotocamere. Sebbene il modulo sia stato ridisegnato, l'hardware prevede ora una fotocamera principale da 48MP, la stessa identica del Google Pixel 10 base. In pratica, il Pixel 10 Pro Fold condivide l'intero comparto fotografico posteriore con il modello non-Pro.

La domanda sorge spontanea: chi spende quasi 2000 euro vorrebbe delle fotocamere migliori di un Pixel base? Probabilmente sì, ma questo, per ora, sembra essere il grande limite dei pieghevoli "a libretto": per mantenere uno spessore accettabile, i produttori sono costretti a dei compromessi sui sensori.

SCHEDA TECNICA
  • Display:
    • Esterno: 6,4", OLED, 120 Hz
    • Interno: 8", OLED, 120 Hz
  • SoC: Tensor G5, prodotto da TSMC
  • RAM: 16 GB
  • Memoria di archiviazione: 256 GB, 512 GB o 1 TB
  • Fotocamere:
    • Principale: 48 MP, Samsung GN8 da 1/1.95" (crop 1/2")
    • Ultra-grandangolo: 10,5 MP
    • Tele: 10,8 MP
    • frontale: 10.5 MP
  • Batteria: 5.015 mAh con PixelSnap (Qi2)
  • Velocità di ricarica: 23 W​ cablata, 15 W wireless
  • Colori: “Moonstone”, “Jade”
  • PREZZI EUROPA
    • 256GB: 1.899€
    • 512GB: 2.029€
    • 1TB: 2.289€
IL FUTURO DEGLI SMARTPHONE PIEGHEVOLI

Come anticipato, nella mia personalissima opinione, gli smartphone pieghevoli che più di tutti potrebbero diffondersi sono proprio i flip phone a conchiglia. In quel caso hai un display esterno compatto per gestire le operazioni rapide (notifiche, musica, pagamenti, biglietti) e uno smartphone che, da chiuso, in tasca o in borsa risulta minuscolo. Quando poi serve davvero, lo apri e hai un display in formato 21:9 senza compromessi per la visione di film.

Apprezzo molto anche esperimenti come il Huawei Pura X che, con il suo insolito formato, cerca di unire la praticità dei flip phone a un'attenzione maggiore per la produttività.

Sempre rimanendo in casa Huawei, è impossibile non citare il loro prototipo tri-fold, che a mio parere rappresenta la vera e naturaleevoluzione dei pieghevoli "a libretto", risolvendo molti dei problemi di formato che abbiamo analizzato.

Con un tri-fold, come l'ipotetico Mate XT, si andrebbe a sostituire davvero smartphone e tablet con un unico prodotto. E qui sì che il formato acquisterebbe un senso completo, offrendo anche la via di mezzo di uno schermo quadrato per due app affiancate. Questa tipologia di prodotto, però, diventa ancor più fragile e avrebbe un costo spropositato che in pochissimi potrebbero sostenere, considerando quanto già fatichino i "fold" classici.

Insomma, non so come si evolverà questa piccola fetta di mercato, ma nel breve termine, se dovessi dare un consiglio a Google, sarebbe sicuramente quello di non importare il Pixel 10 Pro Fold in mercati come il nostro. Molto meglio puntare su un "Flip", che tra l'altro si integrerebbe divinamente con Gemini Live e i nuovi concetti di IA Agentica, potendoci interagire a mani libere tramite fotocamere, voce e testo.

E secondo voi, ha senso? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti. Siete Team Fold o Team Flip?

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