Heemskerk, intervenuto nel podcast Broken Silicon di Moore’s Law is Dead, ha sottolineato come i porting verso PC condizionino molto più di quanto potrebbe fare un’ipotetica console portatile. Oggi, infatti, lo sviluppo di un videogioco non può prescindere dalla prospettiva di un’uscita su PC. Ciò significa che gli sviluppatori devono fare i conti con un’ampia varietà di configurazioni, che spaziano da sistemi all’avanguardia a computer con schede grafiche di più generazioni fa. Per garantire compatibilità e stabilità, si rinuncia così a sfruttare fino in fondo le potenzialità dell’hardware console.
Il confronto con alcune produzioni recenti parla da sé, con ad esempio Death Stranding 2: On the Beach, sviluppato solo per PlayStation 5, che sfrutta al massimo il Decima Engine, mostrando quanto si possa spingere un sistema quando non c’è il vincolo di un porting. Al contrario, il remake di Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, pensato per più piattaforme, presenta diversi problemi tecnici su Unreal Engine 5. Lo stesso vale per Metroid Prime Remastered su Nintendo Switch, che ha beneficiato dell’assenza di una versione PC per tirare fuori il massimo dalla console portatile di casa Nintendo.