La Corte dei Conti ha chiesto dei chiarimenti sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. In un documento di 6 pagine, sono stati espressi dubbi sulla delibera con la quale il Cipess aveva dato il via libera a questo ambizioso progetto. Si parla di un provvedimento di rilevante efficacia costruttiva definito però, più come “una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze“. Per questo, la Corte dei Conti nel documento inviato alla presidenza del Consiglio, chiede diversi chiarimenti procedurali e tecnici. Sono state espresse diverse perplessità.
DIVERSI ASPETTI DA CHIARIRE
Tra le altre cose, viene sottolineata la necessità di acquisire chiarimenti ed elementi informativi sulla delibera. Infatti, “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. Proprio per questo, secondo la Corte dei Conti, la delibera del Cipess “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale sia giuridico“.
Ma ci sarebbero anche ulteriori criticità evidenziate dalla Corte dei Conti.
Si chiedono chiarimenti anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo.
Vengono chiesti chiarimenti pure in “merito alle valutazioni svolte dal comitato in relazione all’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente“.
Ma non basta perché la Corte dei Conti chiede chiarimenti sulle interlocuzioni con la Commissione Europea e sul piano economico. Le richieste di chiarimenti sono in realtà moltissime e adesso il Governo ha 20 giorni per fornire una risposta.