Cariddi – Stamattina in un piccolo cantiere nel messinese è stato rubato un mattone di argilla. Un furto di poco conto, se non fosse che proprio quel semplice mattone marchiato da un pennarello indelebile con una X sarebbe dovuto diventare la prima simbolica pietra posata per inaugurare l’inizio dei lavori del Ponte sullo Stretto.
“Si tratta di un vero problema – ha raccontato ai nostri microfoni l’Ingegnere Gatti – perché i lavoratori dei cantieri sono molto superstiziosi e smarrire la prima pietra è ritenuto presagio di sventura: in queste condizioni è difficile che i lavori possano partire”.
Che sia coinvolta la malavita, un operaio con poca voglia di lavorare o sia stata pura e semplice sbadataggine, poco cambia: l’inizio dei lavori rischia di ritardare. Le forze dell’ordine nel frattempo brancolano nel buio, ma non escludono che, se di furto si sia trattato, probabilmente il ladro avrà già distrutto il mattone, essendo riuscito nell’intento di disturbare i lavori. Non è comunque da escludere la pista del collezionismo e per far fronte a questa ipotesi sono stati contattati tutti i rigattieri di Messina e di Reggio Calabria.
Il Ministro Salvini, per correre ai ripari e minimizzare i danni, ha già dato il via all’iter procedurale per sostituire ufficialmente la prima pietra dell’inaugurazione con un mattone simile, scomodando la Soprintendenza e gli appositi apparati dell’Unione Europea. Un rimpallo burocratico che potrebbe costare qualche milione di euro, ma sempre meno che il rinvio dei lavori.
Andrea Bonechi
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