Pornhub lascia la Francia in segno di protesta contro la legge sulla verifica età

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HDblog.it Jun 04, 2025 · 4 mins read
Pornhub lascia la Francia in segno di protesta contro la legge sulla verifica età
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Pornhub e gli altri portali pornografici gestiti dal gruppo canadese Aylo, tra cui YouPorn e RedTube, non saranno più accessibili agli utenti in Francia. La decisione arriva in risposta alla nuova legge francese che impone misure più severe per la verifica dell'età degli utenti, obbligando i siti a impedire l'accesso ai minori attraverso sistemi considerati dall'azienda troppo invasivi.

Aylo, società che gestisce alcune delle piattaforme pornografiche più visitate al mondo e che ha nella Francia il suo secondo mercato dopo gli Stati Uniti, ritiene che la legge comporti seri rischi per la riservatezza dei dati personali. Un portavoce ha spiegato che l'identificazione dell'età dovrebbe avvenire a livello di dispositivo o sistema operativo, senza costringere gli utenti a condividere informazioni sensibili come carte di credito o documenti ufficiali.

NORMATIVA INEFFICACE E LESIVA DELLA PRIVACY

La società, precedentemente nota come Mindgeek e oggi controllata dal fondo di private equity canadese Ethical Capital Partners, ha definito la normativa francese "pericolosa", "potenzialmente lesiva della privacy" e "inefficace". Secondo Solomon Friedman, vicepresidente per la conformità di Aylo, tecnologie già presenti nei sistemi operativi di Apple, Google e Microsoft consentirebbero di verificare l'età dell'utente direttamente a livello di dispositivo, garantendo maggiore sicurezza e riservatezza.

Pur dichiarandosi favorevole a misure di age verification, l'azienda ha ribadito la propria contrarietà alle modalità previste dalla legge francese. L'altro dirigente di Aylo, Alex Kekesi, ha confermato le preoccupazioni sul rischio che gli utenti debbano fornire dati personali troppo sensibili per accedere ai contenuti.

In segno di protesta, da oggi, sulle homepage francesi dei siti coinvolti comparirà l'immagine de "La Libertà che guida il popolo", la celebre opera realizzata da Eugène Delacroix, scelta per simboleggiare la libertà individuale e la resistenza a normative giudicate eccessivamente intrusive.

La legge francese impone l'obbligo di verifica dell'età già dal luglio 2020, superando il semplice clic su un'autodichiarazione, che era lo standard adottato fino ad allora nel settore. ARCOM, l'autorità francese per i media, ha pubblicato di recente una guida tecnica che illustra metodi di verifica ritenuti compatibili con la tutela della privacy. Tuttavia, il confronto tra autorità pubbliche e settore pornografico prosegue da quasi cinque anni senza soluzioni condivise.

LA REAZIONE DEL GOVERNO FRANCESE

La ministra francese per l'uguaglianza di genere, Aurore Bergé, ha accolto con favore la decisione di Aylo, commentando con un "au revoir" ironico su X e aggiungendo che "ci sarà meno contenuto violento, degradante e umiliante accessibile ai minori in Francia". La posizione del governo si inserisce in una linea più ampia di contrasto all'accesso indiscriminato a contenuti per adulti da parte dei minori, rafforzata da iniziative normative e regolatorie sempre più stringenti.

IL CONTESTO EUROPEO

Il caso francese si inserisce in un contesto normativo più ampio che coinvolge l'intera Unione Europea. Con l'entrata in vigore del Digital Services Act (Regolamento UE 2022/2065), tutti gli operatori digitali sono chiamati a rafforzare la protezione dei diritti fondamentali degli utenti, con un'attenzione specifica ai minori.

In questo scenario, l'Italia ha assunto un ruolo di primo piano grazie alla partecipazione di Agcom alla sperimentazione europea di un nuovo sistema open source di verifica dell'età, sviluppato in vista dell'introduzione del Portafoglio europeo di identità digitale (Regolamento 2024/1183, previsto per fine 2026). Il progetto mira a consentire l'accesso ai contenuti per adulti solo previa presentazione di una “prova dell'età” rilasciata da soggetti terzi certificati, senza condivisione di dati personali.

Parallelamente, l'Italia ha già introdotto un proprio quadro normativo nazionale con la delibera Agcom n. 96/25/CONS, che impone misure analoghe ai fornitori di contenuti pornografici operanti sul territorio, in linea con le direttive europee. L'obiettivo comune è realizzare un'infrastruttura armonizzata e interoperabile che consenta di proteggere i minori senza compromettere la riservatezza degli utenti adulti.

UNA PRESSIONE REGOLATORIA GLOBALE

Aylo non è nuova a questo tipo di reazioni: già in passato ha ritirato i propri servizi da alcuni stati degli Stati Uniti per protestare contro leggi simili sulla verifica dell'età. Il fenomeno riguarda anche il Regno Unito, dove il media regulator Ofcom ha stabilito che entro luglio tutte le piattaforme con contenuti pornografici dovranno implementare controlli "robusti", potenzialmente basati anche su tecnologie di riconoscimento facciale.

Nel frattempo, Ofcom ha avviato un'indagine su due siti pornografici che non hanno fornito sufficienti garanzie circa le misure adottate per impedire l'accesso ai minori. Il quadro che emerge è quello di una pressione normativa crescente a livello globale, in cui il bilanciamento tra protezione dei minori e tutela della privacy degli adulti resta uno dei nodi più delicati e controversi.

Il blocco in Francia potrebbe avere anche pesanti ricadute economiche per Aylo: come molte piattaforme gratuite basate sulla pubblicità, Pornhub si fonda su un modello di accesso immediato e senza registrazione, che rischia di essere compromesso da meccanismi più complessi di verifica dell'età. Secondo i dati forniti dall'azienda, il sito riceve circa 7 milioni di visite al giorno solo dalla Francia.