Il 17 febbraio scorso l’esecutivo francese aveva ordinato il blocco di una serie di piattaforme ritenute inadempienti alle regole entrate in vigore all’inizio dell’anno. Secondo la legge, tutti i siti con contenuti per adulti devono infatti adottare sistemi di controllo capaci di verificare che gli utenti abbiano almeno 18 anni. Il mancato adeguamento avrebbe dovuto tradursi in sospensioni immediate o multe salate.
Fra le piattaforme finite nel mirino, xHamster ha prontamente presentato ricorso. Gli avvocati della società hanno sottolineato che la Francia non può imporre misure drastiche a siti registrati all’interno dell’Unione Europea senza una notifica preventiva alla Commissione di Bruxelles e agli Stati membri interessati. Senza questi passaggi, il decreto francese risulterebbe contrario alle norme comunitarie.
Il tribunale amministrativo di Parigi ha dato ragione a xHamster, evidenziando che l’esecutivo non avrebbe rispettato interamente la procedura di notifica prevista dal diritto UE. Ne è scaturita la sospensione non solo del blocco di xHamster, ma di tutte le misure connesse: fra queste, il ban in segno di protesta di Pornhub, RedTube e YouPorn deciso da Aylo, il gruppo canadese che li gestisce. Nel dettaglio, la società aveva deciso di oscurarli preventivamente, definendo le nuove regole troppo onerose, difficili da applicare in tempi stretti e ritenendo che la legge comporti seri rischi per la riservatezza dei dati personali. Ora, grazie alla sentenza Aylo ha riattivato l’accesso ai siti in Francia.
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