Il progetto, nato come pilota e sostenuto dalla Fondazione Meyer, è stato avviato presso il Centro Prelievi e mira a essere esteso anche in altri reparti. Il software è stato sviluppato da una startup specializzata, in stretta collaborazione con il personale sanitario del Dipartimento delle Professioni Sanitarie e del Centro Prelievi, ed è stato perfezionato anche grazie ai suggerimenti raccolti direttamente dai bambini.
Il funzionamento è piuttosto semplice: il Centro Prelievi è stato dotato di quattro set completi di visori e tablet. Il personale, appositamente formato, avvia l'esperienza immersiva non appena il bambino si accomoda per l'esame. È l'infermiera a gestire il gioco tramite un joystick, sincronizzando le attività virtuali con le fasi del prelievo. Così, proprio mentre avviene la puntura, il bambino può ritrovarsi impegnato a scovare farfalle d'oro con dei coniglietti o a ricostruire una navicella spaziale in difficoltà.
Altro elemento chiave è la sincronizzazione tra stimoli tattili e visivi: un tocco virtuale coincide con il momento della puntura reale, contribuendo a confondere la percezione del dolore. Un apposito tasto “distrazione” consente all'operatore di attivare una fase di gioco più intensa nei momenti cruciali. Il sistema è progettato anche per garantire l'immobilità del bambino, che può interagire solo con il movimento degli occhi.
La realtà virtuale si affianca agli altri strumenti distrattivi già in uso, come bolle di sapone, pet therapy, clown e musicoterapia, per mitigare l'ansia e il dolore associati a procedure invasive. I risultati sono già positivi: le prime settimane di sperimentazione hanno confermato l'efficacia dello strumento. L'infermiera coordinatrice, Sonia Muricci, ha dichiarato:
Siamo molto soddisfatti dei primi risultati di questa sperimentazione, frutto di un lavoro di squadra importante. I questionari proposti ai bambini che hanno già provato i visori hanno dimostrato che, specialmente nella fascia tra 6 e 10 anni, i valori di ansia a preoccupazione scendono notevolmente. Anche il personale ha registrato un miglioramento della procedura: questa innovazione consente agli operatori di agire con maggiore serenità, migliorando la gestione dei pazienti più ansiosi o meno collaborativi e rendendo possibili anche quei prelievi che, in condizioni tradizionali, risulterebbero particolarmente complessi.
I bambini stessi hanno espresso grande entusiasmo, definendo l'esperienza “super”.