Un gruppo di ricercatori ha recentemente portato avanti un'iniziativa volta a integrare, in un unico sistema coerente, le diverse applicazioni del modello atmosferico ICON, tradizionalmente utilizzato separatamente per previsioni meteorologiche a breve e medio termine e per analisi climatiche di lungo periodo. I primi risultati, considerati incoraggianti, sono stati pubblicati in una prestigiosa rivista scientifica internazionale, il Bulletin of the American Meteorological Society.
In sostanza, i modelli numerici impiegati per simulare il comportamento dell’atmosfera traducono i fenomeni terrestri in equazioni matematiche. ICON, sviluppato in collaborazione dal Max Planck Institute for Meteorology, dal Deutscher Wetterdienst (il servizio meteorologico della Germania) e da altri enti scientifici, si presenta in versioni diverse a seconda degli obiettivi specifici.
Sebbene tutte le configurazioni del modello ICON condividano una base dinamica comune, si differenziano per il modo in cui vengono trattati i processi fisici e per come vengono rappresentate le interazioni tra le diverse componenti del sistema Terra. Le simulazioni meteo, ad esempio, richiedono maggiore dettaglio spaziale e temporale, dato il loro orizzonte limitato, e possono tralasciare fenomeni lenti come la circolazione oceanica. Le simulazioni climatiche, al contrario, si estendono su decenni e incorporano variabili provenienti da meccanismi che agiscono su tempi molto più lunghi.
In alcuni ambiti di ricerca, come lo studio degli effetti localizzati del cambiamento climatico, diventa sempre più necessario superare la netta distinzione tra modelli meteorologici e climatici. Grazie alla potenza di calcolo dei moderni supercomputer, questo obiettivo è oggi più realistico che mai.
Nel 2020, un progetto congiunto tra istituzioni tedesche ha avviato un lavoro per realizzare una piattaforma modellistica unificata. Questo sforzo ha portato allo sviluppo del framework ICON XPP (Extended Predictions and Projections), concepito per generare previsioni atmosferiche e oceaniche di breve durata, simulazioni climatiche fino a dieci anni e proiezioni a lungo termine.
Al momento, tali modelli integrati sono ancora in fase sperimentale, ma il progetto rappresenta un passo cruciale verso un approccio più omogeneo tra meteorologia operativa e climatologia. L’obiettivo, nel tempo, è rendere queste tecnologie parte integrante degli strumenti di previsione utilizzati quotidianamente.
I risultati ottenuti saranno inclusi nelle future valutazioni del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC). Gli scienziati sono già al lavoro per definire una risoluzione standard del modello per le previsioni meteorologiche, anche se una versione equivalente per il lungo periodo climatico richiede ancora tempo. Tuttavia, i progressi attuali permettono già di esplorare fenomeni complessi, come l'influenza di vortici oceanici di piccola scala sull’evoluzione del clima e del tempo atmosferico.