Nelle scorse ore è stata avvistata su Geekbench la prima scheda video completamente “made in China” su nodo a 6 nm, la Lisuan G100. Stando alle dichiarazioni ufficiali, l’obiettivo è di eguagliare la GeForce RTX 4060 di NVIDIA, ma i punteggi suggeriscono che quel risultato sia ancora... a una decina almeno di anni di distanza. Il risultato del test OpenCL è infatti di 15.524 punti, uno dei peggiori dell’intero database di Geekbench, e in linea con quello di NVIDIA GeForce GTX 660 Ti (scheda uscita 13 anni fa), una Radeon R9 370 (dieci anni fa) o una Xclipse 940 a bordo degli Exynos 2400 visti sui Samsung Galaxy S23. Insomma, non è nemmeno più veloce della miglior GPU per smartphone in circolazione.
La piattaforma di test è basata su hardware assolutamente attuale e più che adeguato: un processore AMD Ryzen 7 8700G, 64 GB di RAM DDR5-4800, e una scheda madre Colorful basata su chipset B650M. A gestire il tutto Windows 10. Non certo il meglio che offre il mercato, ma più che adeguato - anche considerando la piattaforma di riferimento su cui potrebbe girare una RTX 4060, il target della scheda. In base a quanto rilevato da Geekbench, la scheda è dotata di 32 CU, clock di 300 MHz e solo 256 MB di RAM.
Passino le Compute Unit, ma è evidente che gli altri due parametri sono sballati: le GPU odierne si aggirano intorno ai 2 GHz (proprio la RTX 4060 oscilla tra gli 1,8 e i 2,4 GHz, tanto per fare un esempio), e quando si parla di VRAM... beh, non facciamo altro che citare le pesanti critiche fatte dalla community sia a NVIDIA sia ad AMD per aver immesso sul mercato nel 2025 delle schede grafiche da solo 8 GB.
Quindi, che conclusioni possiamo trarre da tutto questo? Per essere perfettamente onesti, davvero poche, al di là di: le persone coinvolte farebbero meglio a comprare la versione completa di Geekbench, che permette di non pubblicare i risultati dei test online. È evidente che siamo ancora in una fase molto prematura dello sviluppo della scheda. In base alle dichiarazioni ufficiali di Lisuan, la GPU, che dovrebbe essere stampata dalla connazionale SMIC, ha eseguito la prima accensione solo lo scorso mese, e forse l’uso migliore di questi test è come conferma indipendente del fatto che ciò è avvenuto. La strada da fare è ancora molto lunga, ma gli obiettivi della Cina molto ambiziosi - l’idea è partire con la produzione di massa già entro la fine di quest’anno.