Qualcomm ha annunciato un accordo per l'acquisizione di Arduino, aprendo una collaborazione che unisce la piattaforma open source più diffusa al mondo con le tecnologie avanzate per il calcolo, la connettività e l'intelligenza artificiale sviluppate dal gruppo californiano. L'operazione, di cui non sono state divulgati dettagli economici e soggetta alle consuete approvazioni, segna l'inizio della “fase tre” della storia di Arduino: dopo la nascita nel laboratorio di Interaction Design di Ivrea e la crescita internazionale come piattaforma per maker, scuole e aziende, l'azienda italiana entra ora in una dimensione industriale e globale, con un forte ancoraggio all'AI.
Arduino continuerà tuttavia a operare come entità autonoma all'interno di Qualcomm, mantenendo la sua indipendenza e il proprio modello aperto. “Arduino è sempre stato pensato come un modo per rendere l'hardware accessibile e creativo. Non è un progetto per pochi ingegneri, ma un linguaggio universale per innovare”, ha spiegato Massimo Banzi, ricordando le origini del progetto all'interno dell'ex centro di ricerca Olivetti. “Fin dall'inizio ci siamo ispirati al design umano e all'idea che chiunque potesse costruire qualcosa funzionante, anche un bambino, semplicemente assemblando i componenti”.
Oggi la community di Arduino conta oltre 33 milioni di utenti attivi in tutto il mondo, mentre solo nell’ultimo anno l’IDE ufficiale è stato scaricato 36,7 milioni di volte, un dato che testimonia la vitalità di un ecosistema capace di coniugare didattica, creatività e impresa. “Probabilmente una persona ogni duecento nel mondo ha scaricato l'IDE di Arduino”, ha osservato Banzi, “un numero che dà la misura di quanto ampia e viva sia questa comunità di creativi”.
Per Fabio Violante, CEO di Arduino dal 2018, la missione dell'azienda rimane la stessa: “Vogliamo continuare a permettere a chiunque di innovare rendendo la tecnologia complessa facile da usare”. Negli ultimi anni Arduino ha esteso la propria azione con tre linee principali: il segmento educativo, quello dei maker e quello professionale. Da questa strategia è nata la gamma Arduino Pro, pensata per l'uso industriale e la prototipazione aziendale, con soluzioni per la sensoristica intelligente, i sistemi modulari e l'automazione.
Parallelamente, l'azienda ha sviluppato la Arduino Cloud, una piattaforma che consente di programmare, gestire e connettere dispositivi da remoto, includendo strumenti per il coding visuale e per lo sviluppo di applicazioni IoT con AI integrata. Nel corso della presentazione, Violante ha definito questa evoluzione “una risposta naturale a un mondo sempre più software-defined”, dove radio, veicoli e perfino edifici vengono governati da software. “Il software ha senso solo se supportato da un buon hardware”, ha aggiunto, “e in questa rivoluzione il denominatore comune è l'intelligenza artificiale”.
Violante ha chiarito che Arduino affronta ora la sua “fase tre”, un'epoca in cui l'AI diventa accessibile anche sul bordo della rete e non più confinata al cloud. L'acquisizione da parte di Qualcomm — che porta in dote processori, GPU, connettività Wi-Fi, 4G, 5G e piattaforme AI — consente di affrontare questa nuova fase con risorse di livello globale. Tuttavia, ha ribadito che “questa trasformazione deve restare aperta, accessibile e umana. Arduino è nata per essere centrata sulle persone e continuerà a esserlo”.
Il primo frutto dell’alleanza è Arduino UNO Q, la prima scheda a doppio processore di Arduino basata sulla piattaforma Qualcomm Dragonwing QRB2210, progettata per combinare elaborazione ad alte prestazioni e controllo in tempo reale. È il modello più potente mai realizzato da Arduino: per la prima volta unisce un microprocessore compatibile con Linux Debian e un microcontrollore STM32 a 32 bit di STMicroelectronics, all’interno del classico formato UNO.
UNO Q introduce un’architettura “dual brain” che consente di eseguire in parallelo Linux e i tradizionali sketch Arduino, supportando applicazioni di visione artificiale, riconoscimento vocale e analisi dei segnali basate su AI. È pensata per soluzioni di domotica avanzata, automazione industriale e robotica educativa, mantenendo piena compatibilità con l’IDE e gli shield Arduino esistenti.
La scheda include Wi-Fi e Bluetooth, memoria e storage integrati (con sistema operativo preinstallato), connettori ad alta velocità e compatibilità completa con l’ecosistema Arduino. Può funzionare come computer Linux standalone — collegando tastiera, mouse e monitor — oppure in rete, con sviluppo remoto da PC.
Due le versioni: una con 2 GB di RAM e 16 GB di storage a 39 euro (44 dollari), disponibile dal 24 ottobre, e una con 4 GB di RAM e 32 GB di storage a 53 euro, ordinabile da novembre. Entrambe saranno distribuite a livello globale attraverso lo store ufficiale Arduino e partner come RS Components, Digi-Key, Mouser e Arrow.
APP LAB E INTEGRAZIONE CON EDGE IMPULSEUNO Q è la prima scheda Arduino a supportare AppLab, il nuovo ambiente di sviluppo integrato che unifica i flussi basati su Real-Time OS, Linux, Python e AI, semplificando la creazione, il test e l’implementazione dei progetti. AppLab consente di realizzare applicazioni in modo visuale e intuitivo, con accesso diretto a modelli preaddestrati per riconoscimento di oggetti, persone e suoni, sviluppati in collaborazione con Edge Impulse.
L’integrazione con la piattaforma Edge Impulse permette inoltre di addestrare e ottimizzare i modelli AI utilizzando dati reali, accelerando la transizione dai prototipi alla produzione. “Unire le forze con Qualcomm Technologies ci permette di potenziare il nostro impegno verso accessibilità e innovazione”, ha dichiarato Violante. “Il lancio di UNO Q è solo l’inizio: vogliamo fornire alla nostra community strumenti potenti, in grado di rendere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale intuitivo, scalabile e aperto a tutti”.
Arduino e Qualcomm hanno confermato che l'acquisizione non cambierà la natura aperta della piattaforma. Tutti gli schemi, i layout e il software di UNO Q saranno pubblicati con licenze open source, in linea con la tradizione dell'azienda. Arduino continuerà inoltre a essere indipendente nella scelta dei partner tecnologici, mantenendo un approccio “vendor independent”. “Abbiamo sempre scelto la tecnologia migliore per ogni esigenza”, ha spiegato Violante. “Abbiamo collaborato con ARM, con altri produttori, e continueremo a farlo. Qualcomm è un partner ideale per spingere l'AI al bordo, ma il nostro modello resta aperto”.
Da parte sua, Nakul Duggal, responsabile Automotive, Industrial e Embedded IoT di Qualcomm, ha sottolineato la volontà di “mantenere intatto l'ethos open source di Arduino e mettere le tecnologie Qualcomm al servizio di quella comunità”. L'obiettivo è “democratizzare ulteriormente l'AI e renderla accessibile agli sviluppatori di ogni livello”.
Banzi ha riassunto così il senso dell'operazione:
“L'innovazione non nasce nelle torri d'avorio di pochi ingegneri. Nasce dalle persone che imparano, sperimentano e creano. Con Qualcomm, Arduino potrà continuare a essere quel luogo in cui chiunque può portare le proprie idee nella realtà”.